lunedì 7 maggio 2007

FRIEDRICH NIETZSCHE - La volontà di potenza



“La volontà di potenza” è tra i testi più celebri di Friedrich Nietzsche, esso rimane però il più travisato, in quanto oggetto di revisioni postume che ne hanno deformato l’idea originaria.
Per le Edizioni Mimesis escono, per la prima volta in Italia, i 372 aforismi con la numerazione voluta dall’autore e con le sue annotazioni.
Correva l’anno 1886 quando Nietzsche annunciò, sulla quarta di copertina di “Al di là del bene e del male”, la successiva pubblicazione di una nuova opera, che lui definiva inizialmente “tentativo di una transvalutazione”. Quell’opera era “La volontà di potenza”. Rinunciando all’uscita del testo che doveva rappresentare la chiusura del cerchio per il pensiero nietzcheiano, l’autore creò un’incompiuta che è rimasta tale fino a oggi. Per la prima volta in Italia, infatti, vengono pubblicati tutti i 372 aforismi che nelle intenzioni di Nietzsche dovevano comporre l’opera.
Non che dalla morte del filosofo tedesco siano mancati i volumi dedicati a “La volontà di potenza”. La prima pubblicazione risale già al 1901, uscendo postuma come XV volume della "Grossoktav-Ausgabe" (Naumann, Leipzig, 1901).
Una seconda edizione venne distribuita nel 1906 a cura di Peter Gast e di Elisabeth Förster-Nietzsche, la sorella del filosofo, nei volumi IX-X della "Taschenausgabe".
Proprio quest’ultimo testo, che ampliava notevolmente la prima versione, ha costituito un punto di riferimento per quasi tutte le edizioni successive.
Da allora tante pubblicazioni sono seguite, nella gran parte dei casi con la pretesa di presentare l'ultima (e definitiva) sintesi sistematica del pensiero di Nietzsche. Un po’ comodamente si è tralasciato di considerare che “La volontà di potenza” non è un’opera di Nietzsche, anche se ne è diventato uno dei titoli più conosciuti.
Non si può dimenticare, infatti, che l’autore, pur considerando il testo concluso, non pensò alla sua pubblicazione senza ulteriori interventi. Tutte le raccolte presentate finora hanno offerto una visione parziale e arbitraria della celebre opera, sostituendosi a Nietszsche nella fase di selezione e composizione finale delle annotazioni. Ma è impossibile prevedere come sarebbe stato il testo definitivo se a determinarne l’elaborazione fosse stato Nietszche stesso.
Ecco perché l’unico modo per restare fedeli alle scelte dell’autore è quello di ancorarsi a ciò che lui ha lasciato. Giorgio Brianese, curatore del volume e professore associato di Filosofia teoretica all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha mantenuto la numerazione posta da Nietszche accanto alle annotazioni, alla quale è stata affiancata quella ormai canonica dell’edizione critica Colli-Montinari.
Da questa inedita raccolta emergono con forza tutti i temi cruciali del pensiero nietszcheiano: la dissoluzione della verità e lo smascheramento delle finzioni della ragione; la morte di Dio e l’avvento del nichilismo; la critica sferzante alla morale e al cristianesimo; il tentativo di far coincidere essere e divenire.
Ancora una volta viene a galla tutta la particolarità della filosofia di Nietszche. Una filosofia diretta, più da leggere che da interpretare. Come scrive Brianese “scrivere su Nietszche può dunque apparire impresa priva di senso (perché, anzi, risulta il più delle volte di una facilità estrema), insensata: meglio prestare ascolto alla sua parola approssimandosi quanto è possibile al suo significato più autentico”.



ISBN 8884834848 - pp. 160
Euro 15,00

2 commenti:

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu