lunedì 16 novembre 2009

William James, Saggi sull'empirismo radicale























A cura di Luca Taddio

Isbn 9788884837981
2009
14 euro
150 pp.


I Saggi sull’empirismo radicale rappresentano la fase più matura e originale della riflessione filosofica di William James. I saggi che compongono questa raccolta, apparsa postuma nel 1912, sono originariamente pubblicati su riviste fra il 1904 e il 1905. Riuniti due anni dopo la sua morte, essi costituiscono l’entrata privilegiata
alla filosofia dell’esperienza di James, un luogo classico dove pensatori di ieri e di oggi si confrontano con i problemi sollevati dal filosofo e psicologo statunitense. Questi Saggi hanno avuto un’influenza duratura; possiamo ritrovarne un segno
nella riflessione di coloro che con essi si sono misurati: Bergson, Whithead
e Russell, ma anche Deleuze e Putnam. Lo stile di James è chiaro e tagliente e il suo procedere argomentativo è accompagnato dal rigore che contraddistingue il suo pensiero.


William James (1842 –1910), filosofo e psicologo nato negli Stati Uniti e formatosi in Europa, è conosciuto come il fondatore del pragmatismo. Tra i suoi testi principali ricordiamo: Principi di psicologia (Milano, 1901), Saggi pragmatisti (Napoli, 1966), Un universo pluralistico (Torino, 1973), La volontà di credere (Milano, 1984), Le varie forme dell’esperienza religiosa (Brescia, 1998), Pragmatismo (Torino, 2008).

Luca Taddio insegna Estetica al corso di Scienze dell’Architettura presso l’Università di Udine. Si occupa in particolare di filosofia della percezione e di teoria dell’immagine ed è autore di racconti filosofici, parte dei quali sono stati raccolti nel libro Spazi immaginali (Udine, 2004).

Husserl Edmund, Logica formale e logica trascendentale























Isbn 9788884838438
2009
20 euro
342 pp.

“L’uomo moderno dei giorni nostri, a differenza dal «moderno»
dell’età illuministica, non vede più nella scienza e nella nuova civiltà
una vita individuale e sociale conforme alla ragione pratica.”
Edmund Husserl

Pubblicato per la prima volta nel 1929, Logica formale e trascendentale deve essere considerato come uno dei testi fondamentali di Husserl. In esso la fondazione della logica si presenta anche come analisi della formazione storica della disciplina: da questo punto di vista la sua genesi deve essere riattivata e ricostituita. A questo compito si unisce quello dell’unificazione delle scienze a partire dalle loro «radici». Ma la logica formale non è sufficiente perché «non è in grado di soddisfare all’idea di un’autentica dottrina della scienza e quindi di assurgere a norma di tutte le scienze», e ciò perché «alle sue generalità formali manca una critica intenzionale, che prescriva il senso e i limiti di un suo uso fruttuoso». Alla logica formale deve dunque seguire la logica trascendentale e cioè lo studio del suo aspetto soggettivo, connesso alla critica dello psicologismo. L’opera di Husserl insiste su una fondazione della logica che non sia né formale né psicologica, ma trascendentale: tale fondazione non psicologica e non formale deve essere però rigorosa; il rigore che Husserl cerca esige un nuovo metodo, quello fenomenologico.

Edmund Husserl (1859-1938) è tra i maggiori filosofi del Novecento. Padre della fenomenologia, fu determinante per la formazione di generazioni di filosofi: da Heidegger a Derrida, da Levinas fino a filosofi analitici come Ryle e Dummett. Oltre a quella qui presentata, tra le sue opere principali: Ricerche logiche (1900-1901), Filosofia come scienza rigorosa (1911), Meditazioni cartesiane (1931).

Jean-Paul Sartre, L’ universale singolare. Saggi filosofici e politici 1965-1973























Isbn 9788884839336
Anno 2009
pp. 250
Euro 17,00


Nuova edizione a cura di Raoul Kirchmayr
Postfazione di Pier Aldo Rovatti

Che cos’è un intellettuale, qual è il suo ruolo nella nostra società? Che cosa significa essere scrittori, non solo per la propria epoca ma lasciando un’eredità storica? 
Se lo scrittore deve assumere un compito critico verso il proprio tempo e la propria società, può ancora pretendere di rivestire un ruolo politico? C’è un senso nell’evento chiamato “Maggio ’68” e nell’esperienza drammatica del socialismo reale che ha segnato la storia del secolo passato? Queste domande ritmano i saggi e le interviste raccolti nel volume e scandiscono la riflessione sartriana tra il 1965 e il 1973, un periodo cruciale in cui il filosofo e scrittore francese stava redigendo la biografia di Gustave Flaubert (L’idiota della famiglia), la sua ultima grande opera, continuando a svolgere una lucida osservazione critica del presente. Ne emerge una riflessione filosofica di grande densità, condotta mediante un lavoro incessante di interrogazione sul senso delle parole. Al contempo e quasi per contrasto si delinea la figura di un intellettuale a tutto campo: quella dello stesso Sartre.


Jean-Paul Sartre (1905-1980) è stato uno dei maîtres à penser più importanti e controversi del secolo scorso. Filosofo, romanziere, polemista, drammaturgo, fondatore della rivista 
“Les Temps Modernes”, ha influenzato in profondità la cultura francese e mondiale dal secondo dopoguerra. 

Raoul Kirchmayr insegna Estetica all’Università di Trieste. Di Sartre ha tradotto Merleau-Ponty e L’immaginario. Psicologia fenomenologica dell’immaginazione.

Theodor Wiesengrund Adorno, L'attualità della filosofia. Tesi all'origine del pensiero critico























Theodor Wiesengrund Adorno, L'attualità della filosofia. Tesi all'origine del pensiero critico 


Isbn 9788884839275
Anno 2009
pp. 90
Euro 12,00

a cura di Mario Farina

“Chi sceglie oggi il lavoro filosofico come professione, deve rinunciare
all’illusione che un tempo guidava i progetti filosofici: che sia possibile afferrare la totalità del reale con la forza del pensiero. […] la realtà, come realtà intera, si presenta al conoscere unicamente in modo oppositivo, perciò la speranza di ottenere una realtà giusta e corretta offre solo frammenti e rovine”.
Theodor W. Adorno 

Cosa pensava Adorno prima d’essere costretto a fuggire negli Stati Uniti? 
Quali temi filosofici erano al centro della sua riflessione prima che l’orrore dell’olocausto occupasse prepotentemente lo spazio teoretico dell’elaborazione? Qui raccolti tre scritti inediti stesi da Adorno tra il 1931 e il 1933. I lavori di un intellettuale libero, come fu sempre, ma non ignaro dei compiti che la filosofia doveva darsi nella società. Testi che raccontano il rapporto del celebre francofortese con la filosofia classica tedesca, preziosi per conoscere gli esordi del pensiero di uno dei massimi filosofi internazionali del Novecento.


Theodor Ludwig Wiesengrund Adorno, (1903-1969) filosofo e sociologo tedesco,
tra i più grandi pensatori del nostro tempo. Lega il suo nome a quello della Scuola di Francoforte insieme a Max Horkheimer. L’ascesa al potere del nazismo lo costringe all’esilio negli USA. Tra i suoi scritti La dialettica dell’Illuminismo (1947), Minima moralia (1951) e Dialettica negativa (1966).

Mario Farina, sotto la guida di Flavio Cassinari, si è laureato in filosofia all’Università degli Studi di Pavia con una tesi sulla Dialettica negativa di Th. W. Adorno. Attualmente è impegnato in un dottorato di ricerca all’Università del Piemonte Orientale.

lunedì 19 ottobre 2009

SULLO SCHERMO DELL'ESTETICA di MAURO CARBONE HA VINTO IL PREMIO INTERNAZIONALE MAURIZIO GRANDE























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Il “Premio Internazionale Maurizio Grande”, arrivato alla sesta edizione, premia  per la sezione saggi editi in lingua italiana il libro di 

Mauro Carbone, SULLO SCHERMO DELL'ESTETICA. La pittura, il cinema e la filosofia da fare.

Il Premio sarà  ufficialmente conferito a Reggio Calabria e a Cosenza (Università della Calabria), durante la manifestazione in programma dall'1 al 4 dicembre 2009. (L.P.) 

Istituito e promosso dal Circolo del Cinema “Charlie Chaplin” di Reggio Calabria, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio della Regione Calabria, il Premio vede, anche in questa sesta edizione, la partecipazione del D.A.M.S. dell’Università della Calabria.


La giuria è composta da Gioia Costa, direttrice del festival “Esplor/azioni”, Bruno Fornara, critico cinematografico, direttore editoriale Cineforum e docente presso la scuola Holden di Torino; Jean Paul Manganaro, docente di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università Charles de Gaulle di Lille ; Enrico Magrelli, critico cinematografico; Pietro Montani, docente di Estetica presso l’Università La Sapienza di Roma; Nicola Petrolino, Vice presidente circolo del cinema “C. Chaplin” di Reggio Calabria; Claudio Scarpelli, presidente circolo del cinema “C. Chaplin” di Reggio Calabria.


MAURO CARBONE, SULLO SCHERMO DELL'ESTETICA
La pittura, il cinema e la filosofia da fare


Isbn 9788884837189
Anno 2008
Euro 15,00

“Con l’unità antimetafisica di caos e cosmo sembra allora fare tutt’uno anche quella che sottende la duplice identità – di scienza della conoscenza sensibile e di filosofia dell’arte – storicamente assunta dell’estetica. Appunto in tale unità stanno perciò le risorse che essa può offrire alla filosofia che oggi ci preme”. Mauro Carbone

A partire dall’ultimo scorcio del XIX secolo, la crisi del pensiero metafisico ha trasformato radicalmente il nostro modo di considerare lo “schermo” del sensibile in cui l’arte affonda le sue radici: anziché occultare la verità, si è riconosciuto che esso la rende visibile, mostrandosi possibilità stessa del suo irradiarsi. Muove da qui, nella filosofia francese dell’ultimo Novecento, una tradizione di riflessione sulla pittura inaugurata da Merleau-Ponty e rilanciata da Lyotard, Foucault, Maldiney, Deleuze, Derrida, Nancy, per ricordare solo i nomi più noti. E’ una tradizione dallo stile inconfondibile, mediante cui la filosofia – invece di assumere le arti a proprio
oggetto – nelle arti si riflette per interrogarle e interrogarsi su come pensare ed esprimere il nostro mutato rapporto con gli altri, le cose, il mondo. Cercandovi insomma le parole per dirlo e per dirsi. In quella tradizione s’inscrive questo libro, nel contempo discutendola e cercando di prolungarla.


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giovedì 8 ottobre 2009

CODA PIERO, Ontosofia. Jacques Maritain in ascolto dell'essere






















Isbn 9788884839145
Anno 2009
Euro 16,00

Il nostro tempo ha bisogno di sapienza. Di una sapienza che non si libri tra le nubi dell’immaginario, ma nasca e si nutra dell’ascolto dei mille suoni e dei mille colori dell’essere che ci circonda e in cui siamo immersi nel gioco e nel dramma della vita. Imparando con umiltà e rigore a vederli scaturire, nel loro distinto apparire e nel loro relativo convergere, da quella sorgente inesauribile che pulsa nascosta e generosa prima e dietro tutto l’esistere. È questa l’ontosofia che Jacques Maritain ha scoperto e descritto. Prima con inquieta ricerca e poi con stupita gratitudine, mai disgiunta dal rovello dell’interrogazione. Quasi inerpicandosi lungo quella metafisica scala di Giacobbe che saldamente poggia in terra sull’atto d’esistere d’ogni cosa, per svettare da subito in alto verso il Mistero dell’Essere che, tutto illuminando di sé, si dice amore alla nostra libertà.


Piero Coda (Cafasse, Torino 1955) è Preside dell’Istituto Universitario Sophia (Incisa in Val d’Arno, Firenze) e Presidente dell’Associazione Teologica Italiana. Si è laureato in filosofia a Torino e in teologia presso la Pontificia Università Lateranense (Roma), dove insegna Teologia Trinitaria. Tra le sue opere: Evento pasquale, Trinità e storia, 1984; Il negativo e la Trinità: ipotesi su Hegel, 1987; L’altro di Dio. Rivelazione e kenosi in Sergej Bulgakov, 1998; con S. Zavoli, Se Dio c’è. Le grandi domande, 2000; Il Logos e il Nulla, 20042; con G. Filoramo, Dizionario del cristianesimo, 2 voll., 2006; Dio Uno e Trino, 20065; con M. Donà, Dio-Trinità tra filosofi e teologi, 2007; La percezione della forma, 2007; Sul luogo della Trinità, 2008.

giovedì 23 aprile 2009

JEAN-CLAUDE MILNER, Il periplo strutturale



Milner Jean-Claude, Il periplo strutturale. Figure e paradigma

Isbn 9788884838070
Anno 2009
Euro 18,00
A cura di Barbara Chitussi

“Il programma di ricerca strutturalista non preesisteva ai soggetti; essi non l’hanno trovato ma propriamente inventato… Alcuni, penso a Saussure, hanno incontrato sul loro cammino la solitudine e il caos… altri hanno incontrato la felicità, mentre il mondo si copriva
di macerie.”
Jean-Claude Milner

Il progetto è semplice: riprendere le principali figure dello strutturalismo – Saussure, Benveniste, Barthes, Lacan, Jakobson, Dumézil, Foucault – e presentare in maniera originale e sintetica il paradigma in cui si inscrivono i loro lavori. Tale paradigma ha un’idea centrale: estendere il dominio della scienza galileiana, inizialmente legata alla natura, a quel che si chiama cultura, senza tuttavia naturalizzarla. La linguistica strutturale ha compiuto per prima questa operazione prendendo come oggetto il linguaggio, che da sempre ha distinto l’uomo in seno alla natura. Così essa ha rimesso in causa l’antica opposizione physis/thesis e tutte le sue varianti moderne: natura/convenzione, natura/storia, natura/cultura. Non vi è, secondo Milner, alcun aspetto del pensiero che non sia stato investito dalla novità dello strutturalismo, dalla sua eleganza e prontezza, le quali non hanno cessato di produrre conoscenze inedite.


Jean-Claude Milner (1941) è stato professore all’Université Paris-VII e direttore del Collège international de philosophie. Allievo di Althusser, a lungo vicino a Chomsky e continuatore originale del pensiero di Lacan, Milner viene considerato uno dei più importanti filosofi francesi di questi anni. Tra le sue opere ricordiamo: L’Amour de la langue (1978); Les Noms indistincts (1983, 2007); Le Pas philosophique de Roland Barthes (2003).

martedì 7 aprile 2009

ALDO GIORGIO GARGANI, Il sapere senza fondamenti



Gargani Aldo Giorgio, Il sapere senza fondamenti.
La condotta intellettuale come strutturazione dell'esperienza comune

Isbn 9788884838056
Anno 2009
Euro 13,00

introduzione di Arnold I. Davidson

“La regola non serve proprio a nulla: è la cosa spiegata, non la cosa che spiega”.

Ludwig Wittgenstein

Attraverso una densa serie di analisi storico-critiche Gargani mostra che il sapere scientifico e filosofico non somiglia a un patrimonio e non si accumula come un patrimonio, ma è piuttosto una descrizione densa, ossia una raccolta di strumenti, di abiti concettuali, di modelli comportamentali, di condotte operative, di valori e di procedure decisionali inserite nelle forme di vita degli uomini come estensioni dei loro contesti antropologici. Il discorso scientifico, come quello filosofico, è sprovvisto di fondamenti garantiti che possano preservarlo da una revisione critica delle ortodossie trasmesse e dominanti, non già perché sia concettualmente infondato, ma in quanto è la manifestazione di un operare umano che è esso stesso infondato.

Aldo Giorgio Gargani professore ordinario di Metodologie della ricerca filosofica all’Università di Pisa, ha svolto ricerche su un vasto orizzonte di temi, argomenti e tendenze della cultura filosofica, scientifica e letteraria moderna e contemporanea. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo: Il filtro creativo (1999), La frase infinita. T. Bernhard e la cultura austriaca (1990), Wittgenstein. Musica, parola, gesto (2008).

Arnold I. Davidson è Robert O. Anderson Distinguished Service Professor all’Università di Chicago e professore di Storia della filosofia politica all’Università di Pisa. È co-curatore dell’antologia Michel Foucault. Philosophie, co-autore di un libro di conversazioni con Pierre Hadot, La filosofia come modo di vivere e autore di The Emergence of Sexuality.

venerdì 27 febbraio 2009

JEAN-FRANCOIS LYOTARD, La fenomenologia



“Da Husserl a Heidegger c'è sicuramente eredità, ma anche mutamento. Il nostro saggio non cercherà di cancellare questo equivoco che è inscritto nella storia stessa della scuola fenomenologica”
Jean-François Lyotard

La fenomenologia di Jean-François Lyotard non è solo il primo lavoro di ampio respiro di uno dei filosofi più importanti della vague post-strutturalista francese, ma è anche una coerente interpretazione critica del pensiero di Husserl. Collocandosi sulla scia di Maurice Merleau-Ponty, di cui fu allievo, Lyotard si inserisce nella ripresa degli studi fenomenologici che segnarono gli anni cinquanta a partire dalla pubblicazione della Crisi delle scienze europee e dei primi inediti husserliani. Il filosofo francese, seguendo lo svolgersi dell’opera di Husserl, intreccia una rete di rimandi filosofici e culturali che mostrano la ricchezza della prospettiva fenomenologica nel pensiero del XX secolo. Mettendo il luce le maggiori implicazioni metodologiche, Lyotard effettua una prima ricognizione critica della fenomenologia, soprattutto nel suo confronto con le scienze umane e il marxismo.

Jean-François Lyotard (1926-1997) è stato con Foucault, Derrida, Deleuze, uno degli esponenti di spicco del pensiero francese contemporaneo. Autore di molti saggi significativi, le sue opere hanno esaminato temi cardine della riflessione contemporanea, dall’analisi del mondo contemporaneo all’estetica. Mimesis ha pubblicato anche Discorso, figura (Milano 2008).

ISBN 9788884835703


giovedì 29 gennaio 2009

JEAN BAUDRILLARD - L'agonia del potere



“… il terrorismo non è la radicalizzazione delle lotte tradizionali. È un fenomeno originale strettamente relazionato con l’originalità dell’egemonia. È una forma di sfida irreale, di violenza irreale che risponde, sul proprio terreno, alla confisca, da parte del potere mondiale, non solo delle ricchezze economiche, ma della realtà stessa”. Jean Baudrillard

A cura di Marcello Serra, Introduzione di Jorge Lozano,
Postfazione di Alberto Abruzzese

Nel novembre del 2005 Jean Baudrillard è a Madrid per ritirare la Medaglia d’Oro conferitagli dal prestigioso Círculo de Bellas Artes. Per l’occasione, che giunge pochi mesi prima della sua morte, tiene due conferenze. Qui, con il suo proverbiale incedere aforistico, il più sfuggente intellettuale contemporaneo torna sui temi cari alla sua riflessione recente: l’egemonia, l’immagine, la fine della distanza, la sparizione. Un pensiero estremo che inchioda l’Occidente all’inevitabile inveramento del proprio Nulla.

Jean Baudrillard (Reims 1929 – Parigi 2007), filosofo, sociologo, critico culturale e fotografo, è stato tra i più importanti teorici e critici della postmodernità. Il suo pensiero ha avuto importanti ripercussioni tanto sul mondo intellettuale quanto sulla stessa cultura di massa, spesso oggetto della sua riflessione. Alcune tra le sue opere, come Il sistema degli oggetti e lo scambio simbolico e la morte, sono dei classici del pensiero del Novecento.

ISBN 9788884837165

JACQUES RANCIERE - Il maestro ignorante



“L’eguaglianza delle intelligenze è il legame comune del genere umano, la condizione necessaria e sufficiente affinché una società d’uomini possa esistere”.
Jacques Rancière

All’inizio del XIX secolo, Joseph Jacotot, rivoluzionario francese esule in Belgio, annuncia un principio inaudito: Tutte le intelligenze sono eguali. Da qui, svilupperà una pratica dell’emancipazione intellettuale, fondata sul riconoscimento immediato dell’eguaglianza tra le manifestazioni dello spirito, destinata a sovvertire le gerarchie intellettuali, le tecniche pedagogiche, i miti dell’ineguaglianza tra le menti. Jacques Rancière, nella sua esplorazione storica del pensiero dell’emancipazione, riscopre e trasferisce - anacronicamente - nel presente questa avventura intellettuale unica, che ha dato vita ad una pratica inedita di costruzione di un legame sociale sui generis, e che consente ancor oggi di interrogarsi sullo statuto politico della mente, sull’atto che qualifica un soggetto ed il suo mondo, e soprattutto sulle condizioni ed i limiti di quell’assioma dell’eguaglianza in cui Rancière, ed altri, vedono il perno di una politica di emancipazione sottratta alla sfera dello Stato.

Jacques Rancière, già allievo dell’Ecole Normale Supérieure, è Professore emerito all’Università di Paris-VIII, ed uno dei più importanti filosofi contemporanei. Dopo aver partecipato all’impresa di Louis Althusser da cui uscirà Leggere “Il Capitale”, si dedicherà allo studio delle forme di soggettivazione e di emancipazione nel XIX secolo degli utopisti e dei primi movimenti proletari. Teorico dell’eguaglianza, ha dedicato numerose opere alle rivoluzioni democratiche in arte e in letteratura. Tra le sue opere tradotte, ricordiamo Il malinteso (2007).

ISBN 9788884836908

martedì 20 gennaio 2009

Libri /Sullo schermo dell'estetica di Mauro Carbone

CULTURA&TEMPO LIBERO
ILSOLE24ORE.COM > Cultura e Tempo libero ARCHIVIO
Libri /Sullo schermo dell'estetica di Mauro Carbone
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15 GENNAIO 2009

"‘Pensare a colori e in movimento': avrei potuto intitolarlo anche così, l'ultimo mio libro", spiega Mauro Carbone, che insegna Estetica contemporanea alla Statale di Milano, parlando del suo recentissimo Sullo schermo dell'estetica. La pittura, il cinema e la filosofia da fare. "Perché attraverso la riflessione sulla pittura del Novecento e sul mezzo espressivo più tipico del secolo da poco concluso – il cinema – ci si impone la necessità di pensare diversamente il nostro stesso modo di pensare".
"Infatti – prosegue Carbone – noi siamo tradizionalmente ancorati all'idea che il pensiero scarnificherebbe l'esperienza, togliendole ciò che giudica inessenziale, come i colori e il movimento, appunto. Ma dopo il secolo in cui un pittore come Paul Klee ha dichiarato che ‘l'arte non imita il visibile, ma rende visibile', lo stesso secolo in cui il cinema ha prodotto e diffuso uno sconvolgente tipo d'immagine, cioè l'immagine in movimento, non è più possibile credere ancora che il pensiero funzioni fissando in bianco e nero l'essenziale della nostra esperienza. Si tratta allora di ripensare il modo stesso in cui funziona il nostro pensiero: è questa la ‘filosofia da fare' cui allude il sottotitolo del mio libro". E' questo il senso – cioè, insieme, la direzione e lo scopo – di quest'ultimo lavoro di Carbone, che chiama "antimetafisica" appunto quella "filosofia da fare", verso la quale a suo avviso ha cercato di muoversi, in particolare, la riflessione sulla pittura e sul cinema sviluppatasi in Francia specie a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso. Si tratta di una riflessione che Carbone vede partire da Maurice Merleau-Ponty, il filosofo morto nel 1961 di cui egli è uno dei massimi esperti al mondo e di cui nel 2008 si è festeggiato un po' dappertutto – Milano compresa – il centenario della nascita con celebrazioni all'altezza della sua ormai riconosciuta grandezza. Da Merleau-Ponty a Lyotard e a Maldiney, fino a Deleuze, Derrida e Nancy: Carbone rintraccia una linea di riflessione che all'arte – di Cézanne, Klee, Gauguin, Bacon, del cinema e persino dell'immagine elettronica nostra contemporanea – non pretende d'insegnare, ma da quest'arte pretende d'imparare precisamente quella che lo stesso Deleuze ha chiamato "una nuova immagine del pensiero". Un'immagine che risulta tutt'altro che scarnificata, ma che si trova anzi a oscillare tra la "carne viva" con cui Merleau-Ponty si riferisce a Cézanne o Klee e la "carne macellata" di cui Deleuze parla a proposito di Bacon. Così, in quel punto d'oscillazione il libro di Carbone individua un punto di convergenza tra riflessioni che si sono pretese antagonistiche e che molti ritengono ancora tali. Anche per questo, il suo si propone come un libro importante.

Sullo schermo dell'estetica
La pittura, il cinema e la filosofia da fare
Mauro Carbone
Mimesis Edizioni, Collana Volti ‐ Euro 15,00

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2009/01/carbone-schermo-estetica.shtml?uuid=f5d3d6e8-e2fa-11dd-acbd-857b7cd398b0&DocRulesView=Libero&fromSearch

mercoledì 7 gennaio 2009

MAURO CARBONE - Sullo schermo dell'estetica. La pittura, il cinema e la filosofia da fare - PRESENTAZIONE

LUNEDI 26 GENNAIO 2009
ORE 18.00

Spazio Oberdan
Via Vittorio Veneto, 2 – Milano


Daniela Benelli
Assessore alla Cultura
è lieta di invitarla alla presentazione del volume

SULLO SCHERMO DELL'ESTETICA
LA PITTURA, IL CINEMA E LA FILOSOFIA DA FARE
(Mimesis Edizioni, Milano 2008, Collana “Volti”)

di Mauro Carbone

Intervengono con l’autore:

Francesco Casetti
professore ordinario di Filmologia e direttore del Dipartimento di Scienze della comunicazione e dello spettacolo – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Elio Franzini
professore ordinario di Estetica e preside della Facoltà di Lettere e Filosofia
Università degli Studi di Milano

Antonio Scurati
scrittore e docente di Scrittura creativa
Università IULM di Milano

Modera
Paolo Bignamini
giornalista e autore teatrale

Lunedì, 26 gennaio 2009
ore 18.00

Spazio Oberdan
Via Vittorio Veneto, 2 – Milano

Ingresso libero fino a esaurimento posti


Per informazioni:

Provincia di Milano, tel. 02.7740.6325/6308
www.provincia.milano.it/cultura/