giovedì 29 gennaio 2009

JEAN BAUDRILLARD - L'agonia del potere



“… il terrorismo non è la radicalizzazione delle lotte tradizionali. È un fenomeno originale strettamente relazionato con l’originalità dell’egemonia. È una forma di sfida irreale, di violenza irreale che risponde, sul proprio terreno, alla confisca, da parte del potere mondiale, non solo delle ricchezze economiche, ma della realtà stessa”. Jean Baudrillard

A cura di Marcello Serra, Introduzione di Jorge Lozano,
Postfazione di Alberto Abruzzese

Nel novembre del 2005 Jean Baudrillard è a Madrid per ritirare la Medaglia d’Oro conferitagli dal prestigioso Círculo de Bellas Artes. Per l’occasione, che giunge pochi mesi prima della sua morte, tiene due conferenze. Qui, con il suo proverbiale incedere aforistico, il più sfuggente intellettuale contemporaneo torna sui temi cari alla sua riflessione recente: l’egemonia, l’immagine, la fine della distanza, la sparizione. Un pensiero estremo che inchioda l’Occidente all’inevitabile inveramento del proprio Nulla.

Jean Baudrillard (Reims 1929 – Parigi 2007), filosofo, sociologo, critico culturale e fotografo, è stato tra i più importanti teorici e critici della postmodernità. Il suo pensiero ha avuto importanti ripercussioni tanto sul mondo intellettuale quanto sulla stessa cultura di massa, spesso oggetto della sua riflessione. Alcune tra le sue opere, come Il sistema degli oggetti e lo scambio simbolico e la morte, sono dei classici del pensiero del Novecento.

ISBN 9788884837165

JACQUES RANCIERE - Il maestro ignorante



“L’eguaglianza delle intelligenze è il legame comune del genere umano, la condizione necessaria e sufficiente affinché una società d’uomini possa esistere”.
Jacques Rancière

All’inizio del XIX secolo, Joseph Jacotot, rivoluzionario francese esule in Belgio, annuncia un principio inaudito: Tutte le intelligenze sono eguali. Da qui, svilupperà una pratica dell’emancipazione intellettuale, fondata sul riconoscimento immediato dell’eguaglianza tra le manifestazioni dello spirito, destinata a sovvertire le gerarchie intellettuali, le tecniche pedagogiche, i miti dell’ineguaglianza tra le menti. Jacques Rancière, nella sua esplorazione storica del pensiero dell’emancipazione, riscopre e trasferisce - anacronicamente - nel presente questa avventura intellettuale unica, che ha dato vita ad una pratica inedita di costruzione di un legame sociale sui generis, e che consente ancor oggi di interrogarsi sullo statuto politico della mente, sull’atto che qualifica un soggetto ed il suo mondo, e soprattutto sulle condizioni ed i limiti di quell’assioma dell’eguaglianza in cui Rancière, ed altri, vedono il perno di una politica di emancipazione sottratta alla sfera dello Stato.

Jacques Rancière, già allievo dell’Ecole Normale Supérieure, è Professore emerito all’Università di Paris-VIII, ed uno dei più importanti filosofi contemporanei. Dopo aver partecipato all’impresa di Louis Althusser da cui uscirà Leggere “Il Capitale”, si dedicherà allo studio delle forme di soggettivazione e di emancipazione nel XIX secolo degli utopisti e dei primi movimenti proletari. Teorico dell’eguaglianza, ha dedicato numerose opere alle rivoluzioni democratiche in arte e in letteratura. Tra le sue opere tradotte, ricordiamo Il malinteso (2007).

ISBN 9788884836908

martedì 20 gennaio 2009

Libri /Sullo schermo dell'estetica di Mauro Carbone

CULTURA&TEMPO LIBERO
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Libri /Sullo schermo dell'estetica di Mauro Carbone
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15 GENNAIO 2009

"‘Pensare a colori e in movimento': avrei potuto intitolarlo anche così, l'ultimo mio libro", spiega Mauro Carbone, che insegna Estetica contemporanea alla Statale di Milano, parlando del suo recentissimo Sullo schermo dell'estetica. La pittura, il cinema e la filosofia da fare. "Perché attraverso la riflessione sulla pittura del Novecento e sul mezzo espressivo più tipico del secolo da poco concluso – il cinema – ci si impone la necessità di pensare diversamente il nostro stesso modo di pensare".
"Infatti – prosegue Carbone – noi siamo tradizionalmente ancorati all'idea che il pensiero scarnificherebbe l'esperienza, togliendole ciò che giudica inessenziale, come i colori e il movimento, appunto. Ma dopo il secolo in cui un pittore come Paul Klee ha dichiarato che ‘l'arte non imita il visibile, ma rende visibile', lo stesso secolo in cui il cinema ha prodotto e diffuso uno sconvolgente tipo d'immagine, cioè l'immagine in movimento, non è più possibile credere ancora che il pensiero funzioni fissando in bianco e nero l'essenziale della nostra esperienza. Si tratta allora di ripensare il modo stesso in cui funziona il nostro pensiero: è questa la ‘filosofia da fare' cui allude il sottotitolo del mio libro". E' questo il senso – cioè, insieme, la direzione e lo scopo – di quest'ultimo lavoro di Carbone, che chiama "antimetafisica" appunto quella "filosofia da fare", verso la quale a suo avviso ha cercato di muoversi, in particolare, la riflessione sulla pittura e sul cinema sviluppatasi in Francia specie a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso. Si tratta di una riflessione che Carbone vede partire da Maurice Merleau-Ponty, il filosofo morto nel 1961 di cui egli è uno dei massimi esperti al mondo e di cui nel 2008 si è festeggiato un po' dappertutto – Milano compresa – il centenario della nascita con celebrazioni all'altezza della sua ormai riconosciuta grandezza. Da Merleau-Ponty a Lyotard e a Maldiney, fino a Deleuze, Derrida e Nancy: Carbone rintraccia una linea di riflessione che all'arte – di Cézanne, Klee, Gauguin, Bacon, del cinema e persino dell'immagine elettronica nostra contemporanea – non pretende d'insegnare, ma da quest'arte pretende d'imparare precisamente quella che lo stesso Deleuze ha chiamato "una nuova immagine del pensiero". Un'immagine che risulta tutt'altro che scarnificata, ma che si trova anzi a oscillare tra la "carne viva" con cui Merleau-Ponty si riferisce a Cézanne o Klee e la "carne macellata" di cui Deleuze parla a proposito di Bacon. Così, in quel punto d'oscillazione il libro di Carbone individua un punto di convergenza tra riflessioni che si sono pretese antagonistiche e che molti ritengono ancora tali. Anche per questo, il suo si propone come un libro importante.

Sullo schermo dell'estetica
La pittura, il cinema e la filosofia da fare
Mauro Carbone
Mimesis Edizioni, Collana Volti ‐ Euro 15,00

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2009/01/carbone-schermo-estetica.shtml?uuid=f5d3d6e8-e2fa-11dd-acbd-857b7cd398b0&DocRulesView=Libero&fromSearch

mercoledì 7 gennaio 2009

MAURO CARBONE - Sullo schermo dell'estetica. La pittura, il cinema e la filosofia da fare - PRESENTAZIONE

LUNEDI 26 GENNAIO 2009
ORE 18.00

Spazio Oberdan
Via Vittorio Veneto, 2 – Milano


Daniela Benelli
Assessore alla Cultura
è lieta di invitarla alla presentazione del volume

SULLO SCHERMO DELL'ESTETICA
LA PITTURA, IL CINEMA E LA FILOSOFIA DA FARE
(Mimesis Edizioni, Milano 2008, Collana “Volti”)

di Mauro Carbone

Intervengono con l’autore:

Francesco Casetti
professore ordinario di Filmologia e direttore del Dipartimento di Scienze della comunicazione e dello spettacolo – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Elio Franzini
professore ordinario di Estetica e preside della Facoltà di Lettere e Filosofia
Università degli Studi di Milano

Antonio Scurati
scrittore e docente di Scrittura creativa
Università IULM di Milano

Modera
Paolo Bignamini
giornalista e autore teatrale

Lunedì, 26 gennaio 2009
ore 18.00

Spazio Oberdan
Via Vittorio Veneto, 2 – Milano

Ingresso libero fino a esaurimento posti


Per informazioni:

Provincia di Milano, tel. 02.7740.6325/6308
www.provincia.milano.it/cultura/