La collana vuole costituire una vera e propria galleria che raccolga i Volti dei più importanti filosofi contemporanei. La grafica ne riprende l'idea : la copertina mostra il volto dell'autore parzialmente mascherato, ed è solamante nell'ultima pagina che esso viene svelato nella sua totalità; così la conoscenza dell'autore può essere restituita solamente in seguito ad una vera e propria traversata creativa dei suoi scritti
lunedì 7 maggio 2007
MASSIMO DONA' - Il mistero dell'esistere. Arte, verità e insignificanza nella riflessione teorica di René Magritte
In questo volume, Massimo Donà, filosofo che ha sempre diviso i suoi interessi tra l’ambito teoretico e quello estetico, si concentra sull’analisi di una delle figure più rappresentative della produzione artistica del Ventesimo secolo: René Magritte. Un artista belga la cui produzione rappresenta forse una delle icone più significative dell’immaginario contemporaneo. Ma l’autore si concentra qui soprattutto sul ‘pensiero’ di Magritte, mostrando come la qualità teorica degli scritti dell’artista belga non sia affatto inferiore, ma forse addirittura superiore, a quella della sua produzione pittorica.
In questo agile, ma nello stesso tempo intenso volume, si fa dunque vedere come, nella riflessione teorica di Magritte, vengano condotti alle loro estreme conseguenze alcuni nodi speculativi che accompagnano forse da lungo tempo un importante filone del fare artistico occidentale. E si mostra come la sorprendente potenza filosofica di Magritte renda la copiosa quantità dei suoi scritti essenziale interlocutrice di altre grandi voci del secolo appena terminato: da Freud a Merleau-Ponty, da De Chirico a Breton; ponendo il Magritte ‘filosofo’ in stretto ed essenziale rapporto anche con un filosofo della statura di Schopenhauer – che già nell’Ottocento prefigurava alcune delle grandi questioni venute alla luce in tutta la loro effettiva potenza nel secolo cosiddetto ‘breve’.
Insomma un testo che aiuta il lettore a familiarizzare con il senso essenziale di ciò che siamo soliti definire “esperienza estetica”; e dunque con l’enigma costituito per ognuno di noi da un fare assolutamente stra-ordinario come quello dell’arte; ovvero, con le sue magnifiche ma nello stesso tempo essenzialmente ‘incomprensibili’ produzioni. Ovvero con opere che, come sapeva bene Magritte, di tutto parlano, fuorché dei contenuti che purtuttavia esse sembrano comunque impegnate a rappresentare.
Pochi, infatti, come l’artista in questione – e in queste pagine di Donà la cosa viene messa in luce con la massima chiarezza –, sono riusciti a comprendere che la posta in gioco, nella vera produzione artistica, non è mai qualcosa di relativo alla psiche umana (da cui il suo rifiuto di dare alla propria opera un significato psicoanalitico, e dunque la polemica con Breton), o di comunque esplicativo in ordine al senso che il mondo di fatto riveste per ognuna delle nostre vite, ma chiama in causa piuttosto ciò che Magritte stesso definisce il misterioso silenzio del mondo. Ovvero, l’enigma essenziale costituito non tanto questo o quel modo dell’esistere, ma del semplicissimo fatto che qualcosa ‘sia’. Mostrando per ciò stesso come arte e filosofia, in un certo Novecento, formulino da ultimo la stessa inquietante e forse inutile domanda , relativa appunto al “perché qualcosa, piuttosto che niente ?”
ISBN 8884834325 - pp. 150
Euro 13,00
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