lunedì 16 novembre 2009

Husserl Edmund, Logica formale e logica trascendentale























Isbn 9788884838438
2009
20 euro
342 pp.

“L’uomo moderno dei giorni nostri, a differenza dal «moderno»
dell’età illuministica, non vede più nella scienza e nella nuova civiltà
una vita individuale e sociale conforme alla ragione pratica.”
Edmund Husserl

Pubblicato per la prima volta nel 1929, Logica formale e trascendentale deve essere considerato come uno dei testi fondamentali di Husserl. In esso la fondazione della logica si presenta anche come analisi della formazione storica della disciplina: da questo punto di vista la sua genesi deve essere riattivata e ricostituita. A questo compito si unisce quello dell’unificazione delle scienze a partire dalle loro «radici». Ma la logica formale non è sufficiente perché «non è in grado di soddisfare all’idea di un’autentica dottrina della scienza e quindi di assurgere a norma di tutte le scienze», e ciò perché «alle sue generalità formali manca una critica intenzionale, che prescriva il senso e i limiti di un suo uso fruttuoso». Alla logica formale deve dunque seguire la logica trascendentale e cioè lo studio del suo aspetto soggettivo, connesso alla critica dello psicologismo. L’opera di Husserl insiste su una fondazione della logica che non sia né formale né psicologica, ma trascendentale: tale fondazione non psicologica e non formale deve essere però rigorosa; il rigore che Husserl cerca esige un nuovo metodo, quello fenomenologico.

Edmund Husserl (1859-1938) è tra i maggiori filosofi del Novecento. Padre della fenomenologia, fu determinante per la formazione di generazioni di filosofi: da Heidegger a Derrida, da Levinas fino a filosofi analitici come Ryle e Dummett. Oltre a quella qui presentata, tra le sue opere principali: Ricerche logiche (1900-1901), Filosofia come scienza rigorosa (1911), Meditazioni cartesiane (1931).

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