lunedì 16 novembre 2009

Jean-Paul Sartre, L’ universale singolare. Saggi filosofici e politici 1965-1973























Isbn 9788884839336
Anno 2009
pp. 250
Euro 17,00


Nuova edizione a cura di Raoul Kirchmayr
Postfazione di Pier Aldo Rovatti

Che cos’è un intellettuale, qual è il suo ruolo nella nostra società? Che cosa significa essere scrittori, non solo per la propria epoca ma lasciando un’eredità storica? 
Se lo scrittore deve assumere un compito critico verso il proprio tempo e la propria società, può ancora pretendere di rivestire un ruolo politico? C’è un senso nell’evento chiamato “Maggio ’68” e nell’esperienza drammatica del socialismo reale che ha segnato la storia del secolo passato? Queste domande ritmano i saggi e le interviste raccolti nel volume e scandiscono la riflessione sartriana tra il 1965 e il 1973, un periodo cruciale in cui il filosofo e scrittore francese stava redigendo la biografia di Gustave Flaubert (L’idiota della famiglia), la sua ultima grande opera, continuando a svolgere una lucida osservazione critica del presente. Ne emerge una riflessione filosofica di grande densità, condotta mediante un lavoro incessante di interrogazione sul senso delle parole. Al contempo e quasi per contrasto si delinea la figura di un intellettuale a tutto campo: quella dello stesso Sartre.


Jean-Paul Sartre (1905-1980) è stato uno dei maîtres à penser più importanti e controversi del secolo scorso. Filosofo, romanziere, polemista, drammaturgo, fondatore della rivista 
“Les Temps Modernes”, ha influenzato in profondità la cultura francese e mondiale dal secondo dopoguerra. 

Raoul Kirchmayr insegna Estetica all’Università di Trieste. Di Sartre ha tradotto Merleau-Ponty e L’immaginario. Psicologia fenomenologica dell’immaginazione.

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