tag:blogger.com,1999:blog-62989656313553301202024-03-19T00:27:08.448-07:00COLLANA VOLTI - Mimesis EdizioniLa collana vuole costituire una vera e propria galleria che raccolga i Volti dei più importanti filosofi contemporanei. La grafica ne riprende l'idea : la copertina mostra il volto dell'autore parzialmente mascherato, ed è solamante nell'ultima pagina che esso viene svelato nella sua totalità; così la conoscenza dell'autore può essere restituita solamente in seguito ad una vera e propria traversata creativa dei suoi scrittiMimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.comBlogger57125tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-68669794763101709192011-01-25T08:48:00.001-08:002011-01-25T08:49:26.416-08:00Jacques Derrida, Nietzsche e la macchina. Intervista con Richard Beardsworth (a cura di Igor Pelgreffi)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUmnJZ9fN-ohliFpxaeBsWgequ_KOoRixFK2jdJg_SAp56EeYwpsGkDsNOP1YNlPi0tBAcQxI3TdaXkylYLLucAwW8bwhKYyGKbP0WDKQ-jcoOswLFYLCXxywFlZqRvv6tGc5FKzTq3LY/s1600/Derrida-Pelgreffi-small.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 100px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUmnJZ9fN-ohliFpxaeBsWgequ_KOoRixFK2jdJg_SAp56EeYwpsGkDsNOP1YNlPi0tBAcQxI3TdaXkylYLLucAwW8bwhKYyGKbP0WDKQ-jcoOswLFYLCXxywFlZqRvv6tGc5FKzTq3LY/s400/Derrida-Pelgreffi-small.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5566166535998107842" border="0" /></a><br />Jacques Derrida, Nietzsche e la macchina. Intervista con Richard Beardsworth, 2010, pp. 80, Isbn 9788857502120, Euro 10,00<br /><br />L’intervista Nietzsche e la macchina, pubblicata nel 1994, rappresenta l’ultimo testo esplicitamente dedicato a Nietzsche da parte di Derrida, che vi coglie l’occasione per tracciare le linee di una valutazione retrospettiva, per certi versi inedita, di tutto il suo lavoro sul filosofo tedesco. Ma Derrida elabora anche un significativo aggiornamento della propria immagine di Nietzsche, mettendola a confronto con i principali temi etico-politici che caratterizzano la sua riflessione di quegli anni. Ne risulta un rilancio di Nietzsche, tanto potente quanto problematico, come pensatore dell’aporia e del futuro. Come può oggi la riflessione filosofica decifrare la struttura disconnessa, «out of joint», del reale e della storia, e sperare di incidervi? Solamente, suggerisce Derrida, assumendosi il rischio di partire, ogni volta, da un pensiero come quello di Nietzsche: costitutivamente inattuale, in sé pericolosamente disarticolato ed esposto alla contraddizione. Un pensiero che lavori fra l’interno e l’esterno della macchina filosofica.<br /><br />Jacques Derrida (El-Biar 1930 - Parigi 2004) è uno dei più grandi filosofi francesi del Novecento. Conosciuto come “padre” del decostruzionismo, ha insegnato all’École Normale Supérieure, all’École des Hautes Études en Sciences Sociales e in diverse università americane. È stato fra i fondatori del Collège Intérnational de Philosophie. Fra le sue opere, tradotte in più di venti lingue, ricordiamo: La scrittura e la differenza (1967), Margini della filosofia (1972), Spettri di Marx (1993), Politiche dell’amicizia (1994). Di Mimesis: Il tempo degli addii (2006), Incondizionalità o sovranità (2008), Marx & Sons. Politica, spettralità, decostruzione (2008), Firmatoponge (2010), Avances (2010).<br /><br />Richard Beardsworth (1961) è professore di Political Philosophy and International Relations presso l’American University di Parigi. Fra le sue opere ricordiamo: Derrida and the Political (1996), Nietzsche (1997).<br /><br />Igor Pelgreffi si è laureato in filosofia all’Università degli Studi di Bologna, con la tesi: Filosofia e scrittura. Nietzsche nell’interpretazione di Jacques Derrida. Attualmente è impegnato in un dottorato di ricerca in filosofia, presso l’Università degli Studi di Verona.Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com50tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-17128827756377193502011-01-25T08:45:00.000-08:002011-03-29T03:30:49.824-07:00Giangiorgio Pasqualotto, Tra Oriente e Occidente. Interviste sul’intercultura ed il pensiero orientale<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi09xVeTcdMaVjNOxK88fVJhU9t3q0vCgYChBRdWmUPeXW97b6d65PT70jFnq0Yt1_YIgJHH6rzkKFSW9an028VK-8nqT6btwAMj56oB046nsln6Ueo9MDJRb2y1f3lnuqtD2s7yRhgJYQ/s1600/Pasqualotto-small.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 100px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi09xVeTcdMaVjNOxK88fVJhU9t3q0vCgYChBRdWmUPeXW97b6d65PT70jFnq0Yt1_YIgJHH6rzkKFSW9an028VK-8nqT6btwAMj56oB046nsln6Ueo9MDJRb2y1f3lnuqtD2s7yRhgJYQ/s400/Pasqualotto-small.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5566166037741394050" border="0" /></a><br />Giangiorgio Pasqualotto, Tra Oriente e Occidente. Interviste sul’intercultura ed il pensiero orientale (a cura di Davide De Pretto), 2010, pp. 194, Isbn 9788857502762, Euro 16,00<br /><br />In un tempo che è sempre più ossessionato dalla costruzione di identità in cui rispecchiare le proprie miserie e nobiltà, è necessario ricominciare da principio. La forma dell’intervista o del dialogo con gli studenti, semplice e lontana da tecnicismi, costituisce la migliore introduzione ad un diverso modo di pensare che, concentrandosi sugli elementi fondamentali, fa emergere la portata concettuale delle esperienze filosofiche orientali, evitando le secche dell’esotismo e del monoculturalismo.<br /><br />Giangiorgio Pasqualotto (Vicenza, 1946) insegna Estetica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova e Filosofia delle Culture presso il Master di Studi Interculturali della medesima Università. È direttore scientifico della Scuola Superiore di filosofia comparata di Rimini. Tra le sue pubblicazioni più recenti, East & West (Venezia 2003), Figure di pensiero (Venezia 2007), Dieci lezioni sul Buddhismo (Venezia 2008), Oltre la filosofia (Vicenza 2008), Taccuino giapponese (Udine 2008). Per i nostri tipi ha curato Per una filosofia interculturale (2008).<br /><br />Davide De Pretto (Schio, 1977) ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia e Storia delle idee presso l’Università di Padova e collabora con le cattedre di Storia della filosofia e di Estetica della medesima Università.Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com34tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-11577466289119210772011-01-25T08:43:00.000-08:002011-01-25T08:45:43.655-08:00Gaston Bachelard, Il poeta solitario della Rêverie<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuliBsBLf59uXx8sPCPDcI3vML4s0EChrhWMN80WouNisAnzoh7WAbtd0FgW7-U2wnw8lKHbKA633mkOnF_KAnOR0gZW60uCbW2hoUWxLi1MnDhuHdKP-muxMXyqtd4y3an9GOX1VqatE/s1600/Bachelard-small.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 100px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuliBsBLf59uXx8sPCPDcI3vML4s0EChrhWMN80WouNisAnzoh7WAbtd0FgW7-U2wnw8lKHbKA633mkOnF_KAnOR0gZW60uCbW2hoUWxLi1MnDhuHdKP-muxMXyqtd4y3an9GOX1VqatE/s400/Bachelard-small.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5566165571271866850" border="0" /></a><br />Gaston Bachelard, Il poeta solitario della Rêverie (a cura di Flavia Conte), 2010, Isbn 9788857502724, pag. 232, Euro 16,00<br /><br />Se per risplendere magicamente il mondo ha bisogno della solitudine del poeta, Bachelard vi si immerge come in un’avventura onirica rigeneratrice che scopre nella propria forza metaforica la pienezza di una vita felice.<br />Il mondo della rêverie Bachelardiana è bello prima di essere vero e il sognatore vi si lascia guidare per attingere alla sorgente originale anche della nostra fantasia onirica, perché un autentico “istinto poetico”, dice Bachelard, abita l’essere di ogni uomo. Come in un libero gioco alchemico, sono le immagini semplici degli elementi primordiali a suggerire con le loro quattro potenze materiali una benefica esperienza di metamorfosi della parola. Da Baudelaire a Rilke passando per Eluard, Lautréamont, Kafka, per non parlare di Nietzsche e Valéry, il sognatore Bachelard ci induce a seguirlo nelle sue fantastiche migrazioni senza cercare di spiegarci le immagini; egli dà solo voce alla loro aurorale gratuità per prepararci a nuovi godimenti poetici.<br /><br />Gaston Bachelard (Bar-sur-Aube 1884; Parigi 1962) è fondatore illustre dell’epistemologia contemporanea, interprete originale delle svolte teoriche della fisica-matematica novecentesca e promotore in Francia della stagione dell’“epistemologia storica”. Straordinario esploratore dei campi del sapere ben oltre lo specialismo scientifico di formazione, Bachelard solca la via di<br />un linguaggio filosofico inedito sull’immaginario poetico della rêverie di cui diviene nel nostro tempo il più geniale e sorprendente studioso. Tra le sue opere: Le nouvel esprit scientifique (1934), La psychanalyse du feu (1938), Le rationalisme appliqué (1949), Le materialisme rationnel (1953), La poétique de l’espace (1957), La poétique de la rêverie (1960).<br /><br />Flavia Conte (1957), allieva di Emanuele Severino, si è laureata a Venezia nel 1985 in “Filosofia contemporanea”. Traduttrice del testo di Jacques Brosse “L’ordre des choses” (Paris 1986) ha collaborato come redattrice con la rivista “L’Ippogrifo” (Pordenone). Ha svolto il dottorato in “Sciences de l’Education” a Parigi sotto la direzione del filosofo Dany-Robert Dufour ottenendo le “félicitations” e diritto di pubblicazione. Insegna filosofia al liceo. È membro<br />dell’“Equipe Paideia” e del gruppo CIRCEFT, all’università Paris VIII Vincennes-Saint-Denis.Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-43596035415836723672011-01-25T08:41:00.000-08:002011-01-25T08:43:48.964-08:00Arnold Ghelen, L'uomo. La sua natura e il suo posto nel mondo<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAryD1-4m_saAT0bYUo7iak4tPH6VSsQ0EnM4I39NZDHF5GFC9QyO426_k114275ovLEilo_7rn6kvcgYO83DjXskf5ufpBK0fwR25sLdh8j6rCduR4jmO4OgbiSo0zlCFWMFM6QnwRl8/s1600/ghelen-small.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 100px; height: 149px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAryD1-4m_saAT0bYUo7iak4tPH6VSsQ0EnM4I39NZDHF5GFC9QyO426_k114275ovLEilo_7rn6kvcgYO83DjXskf5ufpBK0fwR25sLdh8j6rCduR4jmO4OgbiSo0zlCFWMFM6QnwRl8/s400/ghelen-small.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5566165076698963138" border="0" /></a><br />Arnold Ghelen, L'uomo. La sua natura e il suo posto nel mondo (a cura di Vallori Rasini), 2010, pp. 492, Isbn 9788857502366, Introduzione di Karl-Siegbert Rehberg, Euro 30,00<br /><br />Pubblicata nel 1940, ma profondamente riveduta dopo la seconda guerra mondiale, Der Mensch. Seine Natur und seine Stellung in der Welt si può considerare l’opera fondamentale dell’antropologia filosofica di Gehlen. Qui prende forma una concezione dell’essere umano come natura biologicamente carente, costretta a procacciarsi chance di sopravvivenza attraverso l’azione e il continuo intervento sull’ambiente. La povertà di istinti e di specializzazioni, che distingue l’uomo dall’animale, trova compensazione nella capacità di creare cultura, facendo così dell’artificio la vera essenza della vita umana. Il linguaggio, la tecnica, le istituzioni sono i mezzi attraverso i quali l’uomo trasforma il proprio destino, libero e nondimeno vincolato a regole che non può trasgredire. Sullo sfondo, l’aridità di un pensiero marcatamente conservatore, ma tuttavia capace di sollecitazioni decisive e di straordinario rigore.<br /><br />Arnold Gehlen (1904-1976), filosofo e sociologo tedesco, è tra i massimi rappresentanti dell’antropologia filosofica contemporanea insieme a Max Scheler e Helmuth Plessner. Oltre all’opera qui tradotta, ricordiamo i saggi: Le origini dell’uomo e la tarda cultura (1956), L’uomo nell’era della tecnica (1957), Quadri d’epoca (1960), Morale e ipermorale (1969).<br /><br />Vallori Rasini è docente di Filosofia Morale e Antropologia Filosofica all’Università di Modena e Reggio Emilia. Tra i suoi lavori: Divenire (Firenze 2001); Teorie della realtà organica (Modena 2002); Theorie der organischen Realität und Subjektivität (Würzburg 2008); L’essere umano. Percorsi dell’antropologia filosofica contemporanea (Roma 2008).<br /><br />Karl-Siegbert Rehberg è uno degli esponenti più prestigiosi della cultura tedesca contemporanea. Professore ordinario di Sociologia e direttore dell’Istituto Sociologico della Technische Universität di Dresda, è stato allievo di Gehlen, del quale ha curato l’edizione completa delle opere per l’editore Klostermann.Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com121tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-63105425254266949522011-01-25T08:37:00.000-08:002011-01-25T08:41:43.288-08:00Georges Bataille, Scritti sul fascismo 1933-34. Contro Heidegger, la struttura psicologica del fascismo<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDPUPKAtEySrak32qwqIQnZSo9i6YQcd2kuT1ZLe_VFwil0Q0NwDwsrv8OplsSDd8883LJWavQV65ap5ZYBh8ZqMQFzUUmT3cowwMmZ-guZSVtV3WUUjwrngaUPXHY0SsJTZwiy-ca9wM/s1600/bataille-small.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 100px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDPUPKAtEySrak32qwqIQnZSo9i6YQcd2kuT1ZLe_VFwil0Q0NwDwsrv8OplsSDd8883LJWavQV65ap5ZYBh8ZqMQFzUUmT3cowwMmZ-guZSVtV3WUUjwrngaUPXHY0SsJTZwiy-ca9wM/s400/bataille-small.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5566164541313045442" border="0" /></a><br />Georges Bataille, Scritti sul fascismo 1933-34. Contro Heidegger, la struttura psicologica del fascismo (a cura di Giuseppe Bianco, Stefanos Geroulanos), 2010, pp. 102, Isbn 9788857502670, Euro 12,00<br /><br />Georges Bataille è stato uno dei pochi intellettuali francesi a tentare una riflessione originale sulla singolarità del fenomeno nazista e fascista proprio al momento del suo affermarsi sulla scena europea. Questo confronto diretto e rischioso con il fascismo, concepito al contempo come una nuova minaccia e come la manifestazione di terribili forze che la modernità laica e democratica aveva rimosso, s’iscrive nel quadro più ampio dell’elaborazione di una politica, di un’etica e persino di una gnoseologia e di un’ontologia peculiari. I due scritti qui raccolti costituiscono due frammenti di un libro, Il fascismo in Francia, che Bataille aveva in cantiere e che abbandonò a metà degli anni Trenta. Lo scritto che apre il volume, Critica di Heidegger. Critica di una filosofia del fascismo – assolutamente inedito – è un testa a testa con la filosofia heideggeriana, della quale Bataille riconosce la portata, ma anche la pericolosità. Il secondo testo qui raccolto, il celebre La struttura psicologica del fascismo, attraverso un originale confronto con il marxismo, analizza il fascismo a partire da un’inedita prospettiva psicologica.<br /><br />Georges Bataille (1897-1962), uno dei più originali pensatori francesi del Novecento, coltivò interessi etnografici, sociologici, religiosi e letterari. Collaboratore di «Documents» e «La critique sociale», fondò «Acéphale» e «Critique». Tra i suoi saggi, ricordiamo L’esperienza interiore, La sovranità, La parte maledetta, Le conferenze sul non-sapere, Storia dell’erotismo; tra le opere narrative L’azzurro del cielo, Storia dell’occhio, Madame Edwarda, L’impossibile.<br /><br />Giuseppe Bianco, dottore all’Università di Lille3 e di Trieste, è ricercatore presso l’Accademia Jan Van Eyck di Maastricht e il CIEPFC dell’Ecole Normale Supérieure di Parigi.<br /><br />Stefanos Geroulanos è Assistant Professor in Modern European Intellectual History presso la New York University. Dottore alla Johns Hopkins University (Humanities Center) di Baltimora è l’autore di An Atheism that is not Humanist Emerges in French Thought (Stanford University Press, 2010).Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-53765265556554994472011-01-25T08:33:00.000-08:002011-01-25T08:37:43.775-08:00Georg Simmel, Denaro e vita. Senso e forme dell’esistere (a cura di Francesco Mora)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzvn-l2yQoN0NDkRjr6EUksb7lmwk1Bf6IiQBHFETB_ztyfXqZB9FgEgPmdv0REqPDwpZeov35xtuLWj33xbf_nfRol7gQ3kEMRJX2Z4d3yawIf0YcbNDRWKyWuyX0tOYcVGGCoe3bPm4/s1600/simmel-small.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 100px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzvn-l2yQoN0NDkRjr6EUksb7lmwk1Bf6IiQBHFETB_ztyfXqZB9FgEgPmdv0REqPDwpZeov35xtuLWj33xbf_nfRol7gQ3kEMRJX2Z4d3yawIf0YcbNDRWKyWuyX0tOYcVGGCoe3bPm4/s400/simmel-small.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5566163048000048498" border="0" /></a><br />Georg Simmel, Denaro e vita. Senso e forme dell’esistere (a cura di Francesco Mora), 2010, pp. 118, Isbn 9788857502571, Euro 12,00<br /><br />La riflessione di Simmel sul denaro non è nulla di economico né ha alcun aspetto sociologico, ma coinvolge l’ambito filosofico dell’esistenza umana. In questo senso la filosofia del denaro è una filosofia della forma che manifesta in modo emblematico l’essenza della vita. Nessuna ricostruzione storica né alcuna legge economica può ridare la complessità del problema del valore del denaro per la vita. Lontano tanto dalla scuola classica inglese quanto dal marxismo, come dalla riflessione weberiana sull’economia monetaria, Simmel propone una visione del fenomeno del denaro analizzato sub specie philosophiae, in tutte le sue poliedriche sfaccettature non solo vitalistiche ma anche estetiche. La forma denaro è dunque quella che meglio di altre manifesta il movimento della vita dell’uomo e la sua drammatica e insuperabile essenza conflittuale. In ciò consiste l’attualità della sua riflessione che da sempre ha pensato il denaro come il più potente livellatore dell’esistenza.<br /><br />Georg Simmel (Berlino 1858 - Strasburgo 1918) è uno dei maggiori esponenti della cultura tedesca di fine secolo seppure ancora il suo ruolo non sia adeguatamente riconosciuto. Collocato all’interno dello storicismo tedesco contemporaneo, del neokantismo, della filosofia della vita, considerato ora sociologo ora relativista, in realtà egli sfugge a una precisa definizione che non sia quella di filosofo. In colloquio con artisti e intellettuali di fama mondiale, inviso all’accademia, Simmel otterrà la cattedra nella periferica Strasburgo solo quattro anni prima della morte.<br /><br />Francesco Mora è ricercatore di Storia della Filosofia presso il Dipartimento di Filosofia e Teoria delle Scienze dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia. Studioso di Simmel e dell’ambiente tedesco fin dagli anni Ottanta ha prodotto sull’autore vari saggi e monografie. Si è occupato della filosofia di Aristotele, Hobbes, Hegel e del pensiero francese contemporaneo, sui quali ha pubblicato vari contributi; da tempo la sua ricerca è incentrata sulla filosofia di Heidegger e il problema dell’umanismo.Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com41tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-4770022787787037132011-01-25T08:20:00.000-08:002011-01-25T08:33:22.675-08:00Gilles Deleuze, Da Cristo alla borghesia. Saggi, recensioni, lezioni 1945-1957<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijKh63zT8qwT7AzcikHGLpTGUQM2lSoNklVxQlbasr1WqSJNG0O_YC4LzBjZUVVycemzjfVNJpnv_H2EGIEI9REMmh64CVRVAqtiGlmzykh5Qxzfu6UAQnapYwxI_YO7cthuyhSQ6uS78/s1600/Volti-Deleuze-Cristo-small.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 100px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijKh63zT8qwT7AzcikHGLpTGUQM2lSoNklVxQlbasr1WqSJNG0O_YC4LzBjZUVVycemzjfVNJpnv_H2EGIEI9REMmh64CVRVAqtiGlmzykh5Qxzfu6UAQnapYwxI_YO7cthuyhSQ6uS78/s400/Volti-Deleuze-Cristo-small.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5566161463847111154" border="0" /></a><br />Gilles Deleuze, Da Cristo alla borghesia. Saggi, recensioni, lezioni 1945-1957 (a cura di Giuseppe Bianco e Fabio Treppiedi), 2010, pp. 212, Isbn 9788884838704, Euro 16,00<br /><br />L’itinerario intellettuale di Gilles Deleuze, specialmente quello intrapreso durante il periodo di formazione, fu interrotto da quelli che in seguito egli avrà modo di chiamare “buchi”: lunghi periodi di riflessione, in cui, in maniera pressoché sonnambulica, insegnò, lesse e scrisse pubblicando poco o niente. A guardare<br />bene ci si accorge tuttavia che i pochi saggi redatti durante gli anni cinquanta e recentemente raccolti in volume (L’isola deserta e altri scritti) sono in realtà preceduti e accompagnati da una manciata di altri scritti, inediti o dimenticati.<br />Il presente volume – rendendo infine disponibili in italiano questi scritti, concepiti tra il 1945, momento in cui Deleuze entra alla Sorbonne e il 1957, in cui riceve, nella stessa università, un incarico di assistente in storia della filosofia – getta una nuova luce sull’intera opera di un pensatore sovente considerato come una vera e propria cometa. Ne traspaiono mille dettagli che arricchiscono il ritratto di Deleuze: la passione giovanile per Sartre, la formazione di storico della filosofia, gli studi kantiani, l’importanza sotterranea di Heidegger, la lettura precoce di Nietzsche…<br /><br /><br />Gilles Deleuze (1925-1995) è uno dei maggiori filosofi del secolo passato. Dopo aver dedicato una serie di monografie a Hume, Spinoza, Nietzsche e Kant, si fece conoscere con le opere fondatrici Differenza e ripetizione e Logica del senso, e ancor di più con il singolare lavoro con lo psicanalista Félix Guattari (L’anti-Edipo, Mille piani, Che cos’è la filosofia?) e, infine, con alcune opere di estetica letteraria, pittorica e cinematografica. Mimesis ha pubblicato La passione dell’immaginazione (2000), Istinti e istituzioni (2002), Il significato della vita (2006), e alcune lezioni su Kant, Fuori dai cardini del tempo (2004).<br /><br />Giuseppe Bianco, dottore di ricerca all’Università di Lille e di Trieste, è ricercatore presso il Centre International pour l’étude de la philosophie française contemporaine dell’École normale supérieure di Parigi e l’Accademia Jan Van Eyck di Maastricht.<br /><br />Fabio Treppiedi prepara una tesi di dottorato sull’“Empirismo trascendentale” di Deleuze presso l’Università degli studi di Palermo. Collabora con il “Giornale di metafisica” e con il “Giornale di filosofia”, per i quali ha scritto articoli e recensioni su Deleuze e sulla filosofia teoretica.Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-88987076750086077232010-06-27T05:55:00.001-07:002010-06-27T05:55:29.987-07:00Pier Aldo Rovatti - La Posta in Gioco<object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/jdCZDelaj9E&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/jdCZDelaj9E&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object>Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-42280265535700382822010-04-11T12:38:00.001-07:002010-04-11T12:38:37.306-07:00Massimo Donà, Il tempo della verità<object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/eaNIsLYe4M0&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/eaNIsLYe4M0&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object>Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-71257576378160040232009-11-16T04:11:00.000-08:002009-12-04T02:19:24.635-08:00William James, Saggi sull'empirismo radicale<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiedBTovsfMCVW9ZjXBRkxLYYH589iX_m_IV-FH1wYIDGJC6QXty6gg0PZmeydXfmVgHHCqhWRKOHZAFRhOvLaVGXLhmXHnG06m2E827eZOz6wDQU-skQ-RT3kYSBU3Arm3ssbp2YatNGw/s1600/Volti-James.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiedBTovsfMCVW9ZjXBRkxLYYH589iX_m_IV-FH1wYIDGJC6QXty6gg0PZmeydXfmVgHHCqhWRKOHZAFRhOvLaVGXLhmXHnG06m2E827eZOz6wDQU-skQ-RT3kYSBU3Arm3ssbp2YatNGw/s400/Volti-James.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5404673081506053410" /></a><br /><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div>A cura di Luca Taddio</div><div><br /></div><div>Isbn 9788884837981</div><div> 2009 </div><div> 14 euro</div><div> 150 pp.</div><div><br /></div><div><br /></div><div>I Saggi sull’empirismo radicale rappresentano la fase più matura e originale della riflessione filosofica di William James. I saggi che compongono questa raccolta, apparsa postuma nel 1912, sono originariamente pubblicati su riviste fra il 1904 e il 1905. Riuniti due anni dopo la sua morte, essi costituiscono l’entrata privilegiata</div><div>alla filosofia dell’esperienza di James, un luogo classico dove pensatori di ieri e di oggi si confrontano con i problemi sollevati dal filosofo e psicologo statunitense. Questi Saggi hanno avuto un’influenza duratura; possiamo ritrovarne un segno</div><div>nella riflessione di coloro che con essi si sono misurati: Bergson, Whithead</div><div>e Russell, ma anche Deleuze e Putnam. Lo stile di James è chiaro e tagliente e il suo procedere argomentativo è accompagnato dal rigore che contraddistingue il suo pensiero.</div><div><br /></div><div><br /></div><div><span style="font-weight:bold;">William James</span> (1842 –1910), filosofo e psicologo nato negli Stati Uniti e formatosi in Europa, è conosciuto come il fondatore del pragmatismo. Tra i suoi testi principali ricordiamo: <span style="font-style:italic;">Principi di psicologia</span> (Milano, 1901), <span style="font-style:italic;">Saggi pragmatisti</span> (Napoli, 1966), <span style="font-style:italic;">Un universo pluralistico</span> (Torino, 1973), La volontà di credere (Milano, 1984), <span style="font-style:italic;">Le varie forme dell’esperienza religiosa</span> (Brescia, 1998), <span style="font-style:italic;">Pragmatismo</span> (Torino, 2008).</div><div><br /></div><div><span style="font-weight:bold;">Luca Taddio</span> insegna Estetica al corso di Scienze dell’Architettura presso l’Università di Udine. Si occupa in particolare di filosofia della percezione e di teoria dell’immagine ed è autore di racconti filosofici, parte dei quali sono stati raccolti nel libro Spazi immaginali (Udine, 2004).</div>Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-11151885103663684672009-11-16T04:04:00.000-08:002009-12-04T02:29:19.124-08:00Husserl Edmund, Logica formale e logica trascendentale<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWGbnC-Q1haVpH0UzkCNvlRWc5cwKmXS3o1F6QJuPkZiWbOr5E0XSt5H8CiS-Ra7DXDbk9LSYaS7yHIyvl6fqYiUSAqzZVmxpfHKQzGEPjpIJdTRFegoyXyKvAZ2K5xHJ8GFqdDGj_pCM/s1600/Volti-Husserl.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWGbnC-Q1haVpH0UzkCNvlRWc5cwKmXS3o1F6QJuPkZiWbOr5E0XSt5H8CiS-Ra7DXDbk9LSYaS7yHIyvl6fqYiUSAqzZVmxpfHKQzGEPjpIJdTRFegoyXyKvAZ2K5xHJ8GFqdDGj_pCM/s400/Volti-Husserl.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5404671678698057218" /></a><br /><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /><div><br /></div><div>Isbn 9788884838438</div><div>2009</div><div>20 euro</div><div> 342 pp. <br /><br /></div><div>“L’uomo moderno dei giorni nostri, a differenza dal «moderno»</div><div>dell’età illuministica, non vede più nella scienza e nella nuova civiltà</div><div>una vita individuale e sociale conforme alla ragione pratica.”</div><div>Edmund Husserl</div><div><br /></div><div>Pubblicato per la prima volta nel 1929, Logica formale e trascendentale deve essere considerato come uno dei testi fondamentali di Husserl. In esso la fondazione della logica si presenta anche come analisi della formazione storica della disciplina: da questo punto di vista la sua genesi deve essere riattivata e ricostituita. A questo compito si unisce quello dell’unificazione delle scienze a partire dalle loro «radici». Ma la logica formale non è sufficiente perché «non è in grado di soddisfare all’idea di un’autentica dottrina della scienza e quindi di assurgere a norma di tutte le scienze», e ciò perché «alle sue generalità formali manca una critica intenzionale, che prescriva il senso e i limiti di un suo uso fruttuoso». Alla logica formale deve dunque seguire la logica trascendentale e cioè lo studio del suo aspetto soggettivo, connesso alla critica dello psicologismo. L’opera di Husserl insiste su una fondazione della logica che non sia né formale né psicologica, ma trascendentale: tale fondazione non psicologica e non formale deve essere però rigorosa; il rigore che Husserl cerca esige un nuovo metodo, quello fenomenologico.</div><div><br /></div><div>Edmund Husserl (1859-1938) è tra i maggiori filosofi del Novecento. Padre della fenomenologia, fu determinante per la formazione di generazioni di filosofi: da Heidegger a Derrida, da Levinas fino a filosofi analitici come Ryle e Dummett. Oltre a quella qui presentata, tra le sue opere principali: Ricerche logiche (1900-1901), Filosofia come scienza rigorosa (1911), Meditazioni cartesiane (1931).</div></div>Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-76609252262123189312009-11-16T04:03:00.000-08:002009-11-16T04:04:04.158-08:00Jean-Paul Sartre, L’ universale singolare. Saggi filosofici e politici 1965-1973<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7U8Jqd6ooiSmD6pY73myQNyBw8Um7RKT2UUGIdSTtRiI_jCnKvV_nttQ60_j2BJsrCzKVKX51QoGDcD-oJ7rZPaObwkfc175Ncu_ntmcZ0I7rX3ig4UX1Yvgslap5ZnWk71wtts11G3M/s1600/Volti-Sartre.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7U8Jqd6ooiSmD6pY73myQNyBw8Um7RKT2UUGIdSTtRiI_jCnKvV_nttQ60_j2BJsrCzKVKX51QoGDcD-oJ7rZPaObwkfc175Ncu_ntmcZ0I7rX3ig4UX1Yvgslap5ZnWk71wtts11G3M/s400/Volti-Sartre.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5404671007603662930" /></a><br /><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div>Isbn 9788884839336<br /></div><div>Anno 2009</div><div>pp. 250</div><div>Euro 17,00</div><div><br /></div><div><br /></div><div>Nuova edizione a cura di Raoul Kirchmayr</div><div>Postfazione di Pier Aldo Rovatti</div><div><br /></div><div>Che cos’è un intellettuale, qual è il suo ruolo nella nostra società? Che cosa significa essere scrittori, non solo per la propria epoca ma lasciando un’eredità storica? </div><div>Se lo scrittore deve assumere un compito critico verso il proprio tempo e la propria società, può ancora pretendere di rivestire un ruolo politico? C’è un senso nell’evento chiamato “Maggio ’68” e nell’esperienza drammatica del socialismo reale che ha segnato la storia del secolo passato? Queste domande ritmano i saggi e le interviste raccolti nel volume e scandiscono la riflessione sartriana tra il 1965 e il 1973, un periodo cruciale in cui il filosofo e scrittore francese stava redigendo la biografia di Gustave Flaubert (L’idiota della famiglia), la sua ultima grande opera, continuando a svolgere una lucida osservazione critica del presente. Ne emerge una riflessione filosofica di grande densità, condotta mediante un lavoro incessante di interrogazione sul senso delle parole. Al contempo e quasi per contrasto si delinea la figura di un intellettuale a tutto campo: quella dello stesso Sartre.</div><div><br /></div><div><br /></div><div>Jean-Paul Sartre (1905-1980) è stato uno dei maîtres à penser più importanti e controversi del secolo scorso. Filosofo, romanziere, polemista, drammaturgo, fondatore della rivista </div><div>“Les Temps Modernes”, ha influenzato in profondità la cultura francese e mondiale dal secondo dopoguerra. </div><div><br /></div><div>Raoul Kirchmayr insegna Estetica all’Università di Trieste. Di Sartre ha tradotto Merleau-Ponty e L’immaginario. Psicologia fenomenologica dell’immaginazione.</div>Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-37858336805165629432009-11-16T03:51:00.001-08:002009-11-16T03:53:30.884-08:00Theodor Wiesengrund Adorno, L'attualità della filosofia. Tesi all'origine del pensiero critico<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqJMzPlSBKthNmj8eAJ5Kj9Xpk9O-NOcCQ8TX46CRXrsIKrGDuUK0XQzpF4xk_EVCiCvpp8Pq_rn2UxG6Ov9MT3L2DD1YWwpkuoKtCe0SuznRsYi5-eY5chx0i3ShNJdU9Q5igu_LZ1mo/s1600/volti_T_Arnoldo.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqJMzPlSBKthNmj8eAJ5Kj9Xpk9O-NOcCQ8TX46CRXrsIKrGDuUK0XQzpF4xk_EVCiCvpp8Pq_rn2UxG6Ov9MT3L2DD1YWwpkuoKtCe0SuznRsYi5-eY5chx0i3ShNJdU9Q5igu_LZ1mo/s400/volti_T_Arnoldo.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5404668043342961618" /></a><br /><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div>Theodor Wiesengrund Adorno, L'attualità della filosofia. Tesi all'origine del pensiero critico </div><div><br /></div><div><br /></div><div>Isbn 9788884839275</div><div>Anno 2009</div><div>pp. 90</div><div>Euro 12,00</div><div><br /></div><div>a cura di Mario Farina</div><div><br /></div><div>“Chi sceglie oggi il lavoro filosofico come professione, deve rinunciare</div><div>all’illusione che un tempo guidava i progetti filosofici: che sia possibile afferrare la totalità del reale con la forza del pensiero. […] la realtà, come realtà intera, si presenta al conoscere unicamente in modo oppositivo, perciò la speranza di ottenere una realtà giusta e corretta offre solo frammenti e rovine”.</div><div>Theodor W. Adorno </div><div><br /></div><div>Cosa pensava Adorno prima d’essere costretto a fuggire negli Stati Uniti? </div><div>Quali temi filosofici erano al centro della sua riflessione prima che l’orrore dell’olocausto occupasse prepotentemente lo spazio teoretico dell’elaborazione? Qui raccolti tre scritti inediti stesi da Adorno tra il 1931 e il 1933. I lavori di un intellettuale libero, come fu sempre, ma non ignaro dei compiti che la filosofia doveva darsi nella società. Testi che raccontano il rapporto del celebre francofortese con la filosofia classica tedesca, preziosi per conoscere gli esordi del pensiero di uno dei massimi filosofi internazionali del Novecento.</div><div><br /></div><div><br /></div><div>Theodor Ludwig Wiesengrund Adorno, (1903-1969) filosofo e sociologo tedesco,</div><div>tra i più grandi pensatori del nostro tempo. Lega il suo nome a quello della Scuola di Francoforte insieme a Max Horkheimer. L’ascesa al potere del nazismo lo costringe all’esilio negli USA. Tra i suoi scritti La dialettica dell’Illuminismo (1947), Minima moralia (1951) e Dialettica negativa (1966).</div><div><br /></div><div>Mario Farina, sotto la guida di Flavio Cassinari, si è laureato in filosofia all’Università degli Studi di Pavia con una tesi sulla Dialettica negativa di Th. W. Adorno. Attualmente è impegnato in un dottorato di ricerca all’Università del Piemonte Orientale.</div>Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-89167913560358511852009-10-19T03:12:00.000-07:002009-11-06T02:50:32.343-08:00SULLO SCHERMO DELL'ESTETICA di MAURO CARBONE HA VINTO IL PREMIO INTERNAZIONALE MAURIZIO GRANDE<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8QJIwHNtHBWNXKOttGhyphenhyphenzX7WXQYrzO3tVdFAwHxe_OeL408SAXt-14egXI2qTlPTybx0nsHmo7oVX6EsVttstam1xzO1sVFCNHt-Gy4e37nGM90T2Vx5d6EcfiBrLZlAbPdPbGufn0jk/s1600-h/Volti-Carbone.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8QJIwHNtHBWNXKOttGhyphenhyphenzX7WXQYrzO3tVdFAwHxe_OeL408SAXt-14egXI2qTlPTybx0nsHmo7oVX6EsVttstam1xzO1sVFCNHt-Gy4e37nGM90T2Vx5d6EcfiBrLZlAbPdPbGufn0jk/s400/Volti-Carbone.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5394257121855105634" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><a href="http://mimesisbookshop.com/shop/La+pittura%2c+il+cinema+e+la+filosofia+da+fare__art625.aspx">ACQUISTALO ORA<br /></a><br /><br />Il “Premio Internazionale Maurizio Grande”, arrivato alla sesta edizione, premia per la sezione saggi editi in lingua italiana il libro di <div><br /></div><div>Mauro Carbone, <span class="Apple-style-span" style="font-style: italic;">SULLO SCHERMO DELL'ESTETICA. La pittura, il cinema e la filosofia da fare.</span><div><br /></div><div>Il Premio sarà ufficialmente conferito a Reggio Calabria e a Cosenza (Università della Calabria), durante la manifestazione in programma dall'1 al 4 dicembre 2009. <span class="Apple-style-span" style=" ;font-size:10px;">(L.P.) </span></div><div><div><br />Istituito e promosso dal Circolo del Cinema “Charlie Chaplin” di Reggio Calabria, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio della Regione Calabria, il Premio vede, anche in questa sesta edizione, la partecipazione del D.A.M.S. dell’Università della Calabria.<br /><br /><br />La giuria è composta da Gioia Costa, direttrice del festival “Esplor/azioni”, Bruno Fornara, critico cinematografico, direttore editoriale Cineforum e docente presso la scuola Holden di Torino; Jean Paul Manganaro, docente di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università Charles de Gaulle di Lille ; Enrico Magrelli, critico cinematografico; Pietro Montani, docente di Estetica presso l’Università La Sapienza di Roma; Nicola Petrolino, Vice presidente circolo del cinema “C. Chaplin” di Reggio Calabria; Claudio Scarpelli, presidente circolo del cinema “C. Chaplin” di Reggio Calabria.<br /><span style="color:#cc0000;"><br /><br /><span style="font-weight:bold;">MAURO CARBONE, SULLO SCHERMO DELL'ESTETICA<br />La pittura, il cinema e la filosofia da fare</span></span><span style="color:#ff0000;"><br /><br /></span>Isbn 9788884837189<br />Anno 2008<br />Euro 15,00<br /><br />“Con l’unità antimetafisica di caos e cosmo sembra allora fare tutt’uno anche quella che sottende la duplice identità – di scienza della conoscenza sensibile e di filosofia dell’arte – storicamente assunta dell’estetica. Appunto in tale unità stanno perciò le risorse che essa può offrire alla filosofia che oggi ci preme”. Mauro Carbone<br /><br />A partire dall’ultimo scorcio del XIX secolo, la crisi del pensiero metafisico ha trasformato radicalmente il nostro modo di considerare lo “schermo” del sensibile in cui l’arte affonda le sue radici: anziché occultare la verità, si è riconosciuto che esso la rende visibile, mostrandosi possibilità stessa del suo irradiarsi. Muove da qui, nella filosofia francese dell’ultimo Novecento, una tradizione di riflessione sulla pittura inaugurata da Merleau-Ponty e rilanciata da Lyotard, Foucault, Maldiney, Deleuze, Derrida, Nancy, per ricordare solo i nomi più noti. E’ una tradizione dallo stile inconfondibile, mediante cui la filosofia – invece di assumere le arti a proprio<br />oggetto – nelle arti si riflette per interrogarle e interrogarsi su come pensare ed esprimere il nostro mutato rapporto con gli altri, le cose, il mondo. Cercandovi insomma le parole per dirlo e per dirsi. In quella tradizione s’inscrive questo libro, nel contempo discutendola e cercando di prolungarla.<br /><br /><br /><a href="http://mimesisbookshop.com/shop/La+pittura%2c+il+cinema+e+la+filosofia+da+fare__art625.aspx">ACQUISTALO ORA<br /></a></div></div></div>Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-80381825705912277272009-10-08T01:21:00.000-07:002009-10-08T01:24:08.652-07:00CODA PIERO, Ontosofia. Jacques Maritain in ascolto dell'essere<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHzjhSlvR78gmhXxQxUcX8H0jwbSUPfZGWyzNeH43Qn1HZZudr4y__NJ9bs8FbYHKlhAnAdGiYo76Pd_RdRsXiHjbj7eS8KvC15r9aHi9Ff5YrzHFYBmv-MQhAIJU8feXRC2XE-4lTHO0/s1600-h/Volti-Coda.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHzjhSlvR78gmhXxQxUcX8H0jwbSUPfZGWyzNeH43Qn1HZZudr4y__NJ9bs8FbYHKlhAnAdGiYo76Pd_RdRsXiHjbj7eS8KvC15r9aHi9Ff5YrzHFYBmv-MQhAIJU8feXRC2XE-4lTHO0/s400/Volti-Coda.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5390141745377961986" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Isbn 9788884839145<br />Anno 2009<br />Euro 16,00<br /><br />Il nostro tempo ha bisogno di sapienza. Di una sapienza che non si libri tra le nubi dell’immaginario, ma nasca e si nutra dell’ascolto dei mille suoni e dei mille colori dell’essere che ci circonda e in cui siamo immersi nel gioco e nel dramma della vita. Imparando con umiltà e rigore a vederli scaturire, nel loro distinto apparire e nel loro relativo convergere, da quella sorgente inesauribile che pulsa nascosta e generosa prima e dietro tutto l’esistere. È questa l’ontosofia che Jacques Maritain ha scoperto e descritto. Prima con inquieta ricerca e poi con stupita gratitudine, mai disgiunta dal rovello dell’interrogazione. Quasi inerpicandosi lungo quella metafisica scala di Giacobbe che saldamente poggia in terra sull’atto d’esistere d’ogni cosa, per svettare da subito in alto verso il Mistero dell’Essere che, tutto illuminando di sé, si dice amore alla nostra libertà.<br /><br /><br />Piero Coda (Cafasse, Torino 1955) è Preside dell’Istituto Universitario Sophia (Incisa in Val d’Arno, Firenze) e Presidente dell’Associazione Teologica Italiana. Si è laureato in filosofia a Torino e in teologia presso la Pontificia Università Lateranense (Roma), dove insegna Teologia Trinitaria. Tra le sue opere: Evento pasquale, Trinità e storia, 1984; Il negativo e la Trinità: ipotesi su Hegel, 1987; L’altro di Dio. Rivelazione e kenosi in Sergej Bulgakov, 1998; con S. Zavoli, Se Dio c’è. Le grandi domande, 2000; Il Logos e il Nulla, 20042; con G. Filoramo, Dizionario del cristianesimo, 2 voll., 2006; Dio Uno e Trino, 20065; con M. Donà, Dio-Trinità tra filosofi e teologi, 2007; La percezione della forma, 2007; Sul luogo della Trinità, 2008.Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-33615162314528088822009-04-23T01:52:00.000-07:002009-04-23T02:01:57.408-07:00JEAN-CLAUDE MILNER, Il periplo strutturale<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5km8mET4FZBp1rlnkmgee-CtrwbkZXkP1_-1b9HAOv7r0V2EHZDqSacTyzWNzFE9Byivarpmu-MhkvXVrf5GFTQ4ytPbLyg5ppjbH9Vof9rQNRKlwfioYg64oeBl0pbz1PmWHsTATe3w/s1600-h/Volti-Milner_PeriploWEB.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 214px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5km8mET4FZBp1rlnkmgee-CtrwbkZXkP1_-1b9HAOv7r0V2EHZDqSacTyzWNzFE9Byivarpmu-MhkvXVrf5GFTQ4ytPbLyg5ppjbH9Vof9rQNRKlwfioYg64oeBl0pbz1PmWHsTATe3w/s320/Volti-Milner_PeriploWEB.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5327809484499611042" /></a><br /><br />Milner Jean-Claude, Il periplo strutturale. Figure e paradigma<br /><br />Isbn 9788884838070<br />Anno 2009<br />Euro 18,00<br />A cura di Barbara Chitussi<br /><br />“Il programma di ricerca strutturalista non preesisteva ai soggetti; essi non l’hanno trovato ma propriamente inventato… Alcuni, penso a Saussure, hanno incontrato sul loro cammino la solitudine e il caos… altri hanno incontrato la felicità, mentre il mondo si copriva <br />di macerie.” <br />Jean-Claude Milner<br /><br />Il progetto è semplice: riprendere le principali figure dello strutturalismo – Saussure, Benveniste, Barthes, Lacan, Jakobson, Dumézil, Foucault – e presentare in maniera originale e sintetica il paradigma in cui si inscrivono i loro lavori. Tale paradigma ha un’idea centrale: estendere il dominio della scienza galileiana, inizialmente legata alla natura, a quel che si chiama cultura, senza tuttavia naturalizzarla. La linguistica strutturale ha compiuto per prima questa operazione prendendo come oggetto il linguaggio, che da sempre ha distinto l’uomo in seno alla natura. Così essa ha rimesso in causa l’antica opposizione physis/thesis e tutte le sue varianti moderne: natura/convenzione, natura/storia, natura/cultura. Non vi è, secondo Milner, alcun aspetto del pensiero che non sia stato investito dalla novità dello strutturalismo, dalla sua eleganza e prontezza, le quali non hanno cessato di produrre conoscenze inedite.<br /><br /><br />Jean-Claude Milner (1941) è stato professore all’Université Paris-VII e direttore del Collège international de philosophie. Allievo di Althusser, a lungo vicino a Chomsky e continuatore originale del pensiero di Lacan, Milner viene considerato uno dei più importanti filosofi francesi di questi anni. Tra le sue opere ricordiamo: L’Amour de la langue (1978); Les Noms indistincts (1983, 2007); Le Pas philosophique de Roland Barthes (2003).Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-65377078818933580172009-04-07T01:23:00.000-07:002009-04-07T01:28:23.762-07:00ALDO GIORGIO GARGANI, Il sapere senza fondamenti<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjypU37vmr6ok12uNTtC541AqGjHDsdcVVOThrwu_J1BDPlbEja1WR3e4Tjrr5QzzoSDJAWchqjpfOC7-7jRhpM6jvVDi_AjGZKlg86nDYl-a-MWo911pCYqM-33q0LN_NVENjL5AY8hPI/s1600-h/Volti-Gargani.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 214px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjypU37vmr6ok12uNTtC541AqGjHDsdcVVOThrwu_J1BDPlbEja1WR3e4Tjrr5QzzoSDJAWchqjpfOC7-7jRhpM6jvVDi_AjGZKlg86nDYl-a-MWo911pCYqM-33q0LN_NVENjL5AY8hPI/s320/Volti-Gargani.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5321863427430765522" /></a><br /><br />Gargani Aldo Giorgio, Il sapere senza fondamenti.<br />La condotta intellettuale come strutturazione dell'esperienza comune<br /><br />Isbn 9788884838056<br />Anno 2009<br />Euro 13,00<br /><br />introduzione di Arnold I. Davidson<br /><br />“La regola non serve proprio a nulla: è la cosa spiegata, non la cosa che spiega”.<br /><br />Ludwig Wittgenstein<br /><br />Attraverso una densa serie di analisi storico-critiche Gargani mostra che il sapere scientifico e filosofico non somiglia a un patrimonio e non si accumula come un patrimonio, ma è piuttosto una descrizione densa, ossia una raccolta di strumenti, di abiti concettuali, di modelli comportamentali, di condotte operative, di valori e di procedure decisionali inserite nelle forme di vita degli uomini come estensioni dei loro contesti antropologici. Il discorso scientifico, come quello filosofico, è sprovvisto di fondamenti garantiti che possano preservarlo da una revisione critica delle ortodossie trasmesse e dominanti, non già perché sia concettualmente infondato, ma in quanto è la manifestazione di un operare umano che è esso stesso infondato.<br /><br />Aldo Giorgio Gargani professore ordinario di Metodologie della ricerca filosofica all’Università di Pisa, ha svolto ricerche su un vasto orizzonte di temi, argomenti e tendenze della cultura filosofica, scientifica e letteraria moderna e contemporanea. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo: Il filtro creativo (1999), La frase infinita. T. Bernhard e la cultura austriaca (1990), Wittgenstein. Musica, parola, gesto (2008).<br /><br />Arnold I. Davidson è Robert O. Anderson Distinguished Service Professor all’Università di Chicago e professore di Storia della filosofia politica all’Università di Pisa. È co-curatore dell’antologia Michel Foucault. Philosophie, co-autore di un libro di conversazioni con Pierre Hadot, La filosofia come modo di vivere e autore di The Emergence of Sexuality.Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-66441134860641366092009-02-27T02:53:00.000-08:002009-03-04T03:23:14.754-08:00JEAN-FRANCOIS LYOTARD, La fenomenologia<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSYNXz78NB1RlhFiRgEEATCz5ZCQc6zH4LYZj9SJHOMQ66ixRJG03NcslnwgOYjx7JyKHkwf7tfZCN__pxS0X-ECLlytMB4dA-eEB6AeqYqG2FjLAuyBHHPXhqj4Ke0cYnSsgW_vz-jvw/s1600-h/Volti-Lyotard.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 214px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSYNXz78NB1RlhFiRgEEATCz5ZCQc6zH4LYZj9SJHOMQ66ixRJG03NcslnwgOYjx7JyKHkwf7tfZCN__pxS0X-ECLlytMB4dA-eEB6AeqYqG2FjLAuyBHHPXhqj4Ke0cYnSsgW_vz-jvw/s320/Volti-Lyotard.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5307429938024349810" /></a><br /><br />“Da Husserl a Heidegger c'è sicuramente eredità, ma anche mutamento. Il nostro saggio non cercherà di cancellare questo equivoco che è inscritto nella storia stessa della scuola fenomenologica”<br />Jean-François Lyotard<br /><br />La fenomenologia di Jean-François Lyotard non è solo il primo lavoro di ampio respiro di uno dei filosofi più importanti della vague post-strutturalista francese, ma è anche una coerente interpretazione critica del pensiero di Husserl. Collocandosi sulla scia di Maurice Merleau-Ponty, di cui fu allievo, Lyotard si inserisce nella ripresa degli studi fenomenologici che segnarono gli anni cinquanta a partire dalla pubblicazione della Crisi delle scienze europee e dei primi inediti husserliani. Il filosofo francese, seguendo lo svolgersi dell’opera di Husserl, intreccia una rete di rimandi filosofici e culturali che mostrano la ricchezza della prospettiva fenomenologica nel pensiero del XX secolo. Mettendo il luce le maggiori implicazioni metodologiche, Lyotard effettua una prima ricognizione critica della fenomenologia, soprattutto nel suo confronto con le scienze umane e il marxismo. <br /><br />Jean-François Lyotard (1926-1997) è stato con Foucault, Derrida, Deleuze, uno degli esponenti di spicco del pensiero francese contemporaneo. Autore di molti saggi significativi, le sue opere hanno esaminato temi cardine della riflessione contemporanea, dall’analisi del mondo contemporaneo all’estetica. Mimesis ha pubblicato anche Discorso, figura (Milano 2008).<br /><br />ISBN 9788884835703 Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-13337672743913296982009-01-29T01:33:00.000-08:002009-03-04T03:24:00.553-08:00JEAN BAUDRILLARD - L'agonia del potere<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVFc_3p6a_kRZnVoHEQSGVHJQxeAsbsT2ryfdQ0l78x_m_LBnlbbK-Slgz-LX1iqiDWvi1XPc2UOHfThiB7PUbY2INKqsffimUBDVGv9fzFRXLHOFdbjiaLV4aba5b6FsLCxdfLv1tlX4/s1600-h/Volti-Baudrillard.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 214px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVFc_3p6a_kRZnVoHEQSGVHJQxeAsbsT2ryfdQ0l78x_m_LBnlbbK-Slgz-LX1iqiDWvi1XPc2UOHfThiB7PUbY2INKqsffimUBDVGv9fzFRXLHOFdbjiaLV4aba5b6FsLCxdfLv1tlX4/s320/Volti-Baudrillard.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5296646695028599106" /></a><br /><br />“… il terrorismo non è la radicalizzazione delle lotte tradizionali. È un fenomeno originale strettamente relazionato con l’originalità dell’egemonia. È una forma di sfida irreale, di violenza irreale che risponde, sul proprio terreno, alla confisca, da parte del potere mondiale, non solo delle ricchezze economiche, ma della realtà stessa”. Jean Baudrillard<br /><br />A cura di Marcello Serra, Introduzione di Jorge Lozano, <br />Postfazione di Alberto Abruzzese<br /><br />Nel novembre del 2005 Jean Baudrillard è a Madrid per ritirare la Medaglia d’Oro conferitagli dal prestigioso Círculo de Bellas Artes. Per l’occasione, che giunge pochi mesi prima della sua morte, tiene due conferenze. Qui, con il suo proverbiale incedere aforistico, il più sfuggente intellettuale contemporaneo torna sui temi cari alla sua riflessione recente: l’egemonia, l’immagine, la fine della distanza, la sparizione. Un pensiero estremo che inchioda l’Occidente all’inevitabile inveramento del proprio Nulla.<br /><br />Jean Baudrillard (Reims 1929 – Parigi 2007), filosofo, sociologo, critico culturale e fotografo, è stato tra i più importanti teorici e critici della postmodernità. Il suo pensiero ha avuto importanti ripercussioni tanto sul mondo intellettuale quanto sulla stessa cultura di massa, spesso oggetto della sua riflessione. Alcune tra le sue opere, come Il sistema degli oggetti e lo scambio simbolico e la morte, sono dei classici del pensiero del Novecento.<br /><br />ISBN 9788884837165Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-3743144574305530662009-01-29T01:31:00.000-08:002009-03-04T03:25:08.975-08:00JACQUES RANCIERE - Il maestro ignorante<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEMjCGgmynISdf5PWocjAImVk66zMEFM693ukrg4GmVFK0N8K7vt-80l3FGsFap2oJdK3D8Bvd58emrxIrBhGvzA6a-DboAdY-6dXmiPDf5nzohZoxIXpJdqFnA7K6zJ0MS2KRTqC7LSY/s1600-h/Volti-Ranciere.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 214px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEMjCGgmynISdf5PWocjAImVk66zMEFM693ukrg4GmVFK0N8K7vt-80l3FGsFap2oJdK3D8Bvd58emrxIrBhGvzA6a-DboAdY-6dXmiPDf5nzohZoxIXpJdqFnA7K6zJ0MS2KRTqC7LSY/s320/Volti-Ranciere.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5296646222595325378" /></a><br /><br />“L’eguaglianza delle intelligenze è il legame comune del genere umano, la condizione necessaria e sufficiente affinché una società d’uomini possa esistere”.<br />Jacques Rancière<br /><br />All’inizio del XIX secolo, Joseph Jacotot, rivoluzionario francese esule in Belgio, annuncia un principio inaudito: Tutte le intelligenze sono eguali. Da qui, svilupperà una pratica dell’emancipazione intellettuale, fondata sul riconoscimento immediato dell’eguaglianza tra le manifestazioni dello spirito, destinata a sovvertire le gerarchie intellettuali, le tecniche pedagogiche, i miti dell’ineguaglianza tra le menti. Jacques Rancière, nella sua esplorazione storica del pensiero dell’emancipazione, riscopre e trasferisce - anacronicamente - nel presente questa avventura intellettuale unica, che ha dato vita ad una pratica inedita di costruzione di un legame sociale sui generis, e che consente ancor oggi di interrogarsi sullo statuto politico della mente, sull’atto che qualifica un soggetto ed il suo mondo, e soprattutto sulle condizioni ed i limiti di quell’assioma dell’eguaglianza in cui Rancière, ed altri, vedono il perno di una politica di emancipazione sottratta alla sfera dello Stato.<br /><br />Jacques Rancière, già allievo dell’Ecole Normale Supérieure, è Professore emerito all’Università di Paris-VIII, ed uno dei più importanti filosofi contemporanei. Dopo aver partecipato all’impresa di Louis Althusser da cui uscirà Leggere “Il Capitale”, si dedicherà allo studio delle forme di soggettivazione e di emancipazione nel XIX secolo degli utopisti e dei primi movimenti proletari. Teorico dell’eguaglianza, ha dedicato numerose opere alle rivoluzioni democratiche in arte e in letteratura. Tra le sue opere tradotte, ricordiamo Il malinteso (2007).<br /><br />ISBN 9788884836908Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com135tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-39489981443135554752009-01-20T03:27:00.000-08:002009-01-20T03:29:14.761-08:00Libri /Sullo schermo dell'estetica di Mauro CarboneCULTURA&TEMPO LIBERO <br />ILSOLE24ORE.COM > Cultura e Tempo libero ARCHIVIO<br />Libri /Sullo schermo dell'estetica di Mauro Carbone<br /> | <br />15 GENNAIO 2009<br /><br />"‘Pensare a colori e in movimento': avrei potuto intitolarlo anche così, l'ultimo mio libro", spiega Mauro Carbone, che insegna Estetica contemporanea alla Statale di Milano, parlando del suo recentissimo Sullo schermo dell'estetica. La pittura, il cinema e la filosofia da fare. "Perché attraverso la riflessione sulla pittura del Novecento e sul mezzo espressivo più tipico del secolo da poco concluso – il cinema – ci si impone la necessità di pensare diversamente il nostro stesso modo di pensare". <br />"Infatti – prosegue Carbone – noi siamo tradizionalmente ancorati all'idea che il pensiero scarnificherebbe l'esperienza, togliendole ciò che giudica inessenziale, come i colori e il movimento, appunto. Ma dopo il secolo in cui un pittore come Paul Klee ha dichiarato che ‘l'arte non imita il visibile, ma rende visibile', lo stesso secolo in cui il cinema ha prodotto e diffuso uno sconvolgente tipo d'immagine, cioè l'immagine in movimento, non è più possibile credere ancora che il pensiero funzioni fissando in bianco e nero l'essenziale della nostra esperienza. Si tratta allora di ripensare il modo stesso in cui funziona il nostro pensiero: è questa la ‘filosofia da fare' cui allude il sottotitolo del mio libro". E' questo il senso – cioè, insieme, la direzione e lo scopo – di quest'ultimo lavoro di Carbone, che chiama "antimetafisica" appunto quella "filosofia da fare", verso la quale a suo avviso ha cercato di muoversi, in particolare, la riflessione sulla pittura e sul cinema sviluppatasi in Francia specie a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso. Si tratta di una riflessione che Carbone vede partire da Maurice Merleau-Ponty, il filosofo morto nel 1961 di cui egli è uno dei massimi esperti al mondo e di cui nel 2008 si è festeggiato un po' dappertutto – Milano compresa – il centenario della nascita con celebrazioni all'altezza della sua ormai riconosciuta grandezza. Da Merleau-Ponty a Lyotard e a Maldiney, fino a Deleuze, Derrida e Nancy: Carbone rintraccia una linea di riflessione che all'arte – di Cézanne, Klee, Gauguin, Bacon, del cinema e persino dell'immagine elettronica nostra contemporanea – non pretende d'insegnare, ma da quest'arte pretende d'imparare precisamente quella che lo stesso Deleuze ha chiamato "una nuova immagine del pensiero". Un'immagine che risulta tutt'altro che scarnificata, ma che si trova anzi a oscillare tra la "carne viva" con cui Merleau-Ponty si riferisce a Cézanne o Klee e la "carne macellata" di cui Deleuze parla a proposito di Bacon. Così, in quel punto d'oscillazione il libro di Carbone individua un punto di convergenza tra riflessioni che si sono pretese antagonistiche e che molti ritengono ancora tali. Anche per questo, il suo si propone come un libro importante. <br /><br />Sullo schermo dell'estetica <br />La pittura, il cinema e la filosofia da fare <br />Mauro Carbone<br />Mimesis Edizioni, Collana Volti ‐ Euro 15,00<br /><br />http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2009/01/carbone-schermo-estetica.shtml?uuid=f5d3d6e8-e2fa-11dd-acbd-857b7cd398b0&DocRulesView=Libero&fromSearchMimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-16144819421664525002009-01-07T07:03:00.000-08:002009-01-07T07:05:01.217-08:00MAURO CARBONE - Sullo schermo dell'estetica. La pittura, il cinema e la filosofia da fare - PRESENTAZIONELUNEDI 26 GENNAIO 2009<br />ORE 18.00<br /><br />Spazio Oberdan<br />Via Vittorio Veneto, 2 – Milano<br /><br /><br />Daniela Benelli<br />Assessore alla Cultura<br />è lieta di invitarla alla presentazione del volume<br /><br />SULLO SCHERMO DELL'ESTETICA<br />LA PITTURA, IL CINEMA E LA FILOSOFIA DA FARE<br />(Mimesis Edizioni, Milano 2008, Collana “Volti”)<br /><br />di Mauro Carbone<br /><br />Intervengono con l’autore:<br /><br />Francesco Casetti<br />professore ordinario di Filmologia e direttore del Dipartimento di Scienze della comunicazione e dello spettacolo – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano<br /><br />Elio Franzini<br />professore ordinario di Estetica e preside della Facoltà di Lettere e Filosofia<br />Università degli Studi di Milano<br /><br />Antonio Scurati<br />scrittore e docente di Scrittura creativa<br />Università IULM di Milano<br /><br />Modera<br />Paolo Bignamini<br />giornalista e autore teatrale<br /><br />Lunedì, 26 gennaio 2009<br />ore 18.00<br /><br />Spazio Oberdan<br />Via Vittorio Veneto, 2 – Milano<br /><br />Ingresso libero fino a esaurimento posti<br /><br /><br />Per informazioni:<br /><br />Provincia di Milano, tel. 02.7740.6325/6308 <br />www.provincia.milano.it/cultura/Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-79717151456889646022008-11-24T00:58:00.001-08:002008-11-24T01:00:27.463-08:00MASSIMO DONA' - L'aporia del fondamento<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc1eYU_20Pgm05-KdigYUg_HK-QffETADVdEL8EIYWva82mIr3xYD6NxQg3BFgtcpsnytH5vvSvUtyIY6zHVY2-Fy17yL_KxbYCsUB4pdEC3eyPRBRy26L0YHotFc-PHN4sD3u1qdVnFY/s1600-h/Volti-Dona-AporiaOk.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 214px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc1eYU_20Pgm05-KdigYUg_HK-QffETADVdEL8EIYWva82mIr3xYD6NxQg3BFgtcpsnytH5vvSvUtyIY6zHVY2-Fy17yL_KxbYCsUB4pdEC3eyPRBRy26L0YHotFc-PHN4sD3u1qdVnFY/s320/Volti-Dona-AporiaOk.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5272146136548563746" /></a><br />“Il sistema dovrebbe essere un sistema per ricondurre tutte le novità <br />alla realtà stabile del passato e insieme dovrebbe aprire nuove vie<br />verso il futuro”.<br /><br />Andrea Emo (1962)<br /><br />Una sfida smisurata, un vero e proprio corpo a corpo con la verità. Quella che l’autore si è proposto di disegnare in queste pagine è infatti la struttura aporetica del fondamento – da intendersi qui come radicale riscrittura di una “verità” antichissima, anzi originaria… da sempre riverberantesi nelle grandi voci della metafisica occidentale. Ognuna delle quali, proprio da quell’originaria e aporetica erranza, sarebbe stata di fatto resa possibile. <br />Un testo, edito per la prima volta nel 2000, ma qui sostanzialmente riscritto, nonché arricchito dall’aggiunta di un nuovo capitolo, dedicato alla questione del linguaggio.<br />Un disegno speculativo a partire dal quale un fruttuoso itinerario di ricerca si sarebbe poi ulteriormente perfezionato in Aporie platoniche. Saggio sul ‘Parmenide’ (2003), Sulla negazione (2004) e L’essere di Dio. Trascendenza e temporalità (2007).<br /><br /><br />Massimo Donà è docente ordinario di Filosofia Teoretica presso la facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute, San Raffaele di Milano, nonché curatore, con Romano Gasparotti, dell’opera di Andrea Emo. Tra le sue numerose pubblicazioni segnaliamo le più recenti: Il mistero dell’esistere. Arte, verità e insignificanza nella riflessione teorica di René Magritte (2006), Filosofia della musica (2006), Arte e filosofia (2007), L’essere di Dio. Trascendenza e temporalità (2007), L’anima del vino. Ahmbè (2008), Non uccidere (con Enrico Ghezzi – 2008).<br /><br />ISBN 9788884837691Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-87109555583527602342008-11-10T03:55:00.000-08:002008-11-10T03:58:27.522-08:00MAURO CARBONE - Sullo schermo dell'estetica. La pittura, il cinema e la filosofia da fare<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOTV_Zv0JuruGpybsXPIOPKTEFddRb-wCJtx80TeLxKOXXt5ZT8hhzasHrdx2bIQIFP3M1m3OR_HB34bfvp4DicAArxGLPiINzTojzy0aV0GUpKkM8l1Nu_UdkcGXwN3jgz3_C22hfIF4/s1600-h/Volti-Carbone.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 214px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOTV_Zv0JuruGpybsXPIOPKTEFddRb-wCJtx80TeLxKOXXt5ZT8hhzasHrdx2bIQIFP3M1m3OR_HB34bfvp4DicAArxGLPiINzTojzy0aV0GUpKkM8l1Nu_UdkcGXwN3jgz3_C22hfIF4/s320/Volti-Carbone.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5266996704882732674" /></a><br /><br /><br />“Con l’unità antimetafisica di caos e cosmo sembra allora fare tutt’uno anche quella che sottende la duplice identità – di scienza della conoscenza sensibile e di filosofia dell’arte – storicamente assunta dell’estetica. Appunto in tale unità stanno perciò le risorse che essa può offrire alla filosofia che oggi ci preme”. <br /> <br /> Mauro Carbone <br /><br />A partire dall’ultimo scorcio del XIX secolo, la crisi del pensiero metafisico ha trasformato radicalmente il nostro modo di considerare lo “schermo” del sensibile in cui l’arte affonda le sue radici: anziché occultare la verità, si è riconosciuto che esso la rende visibile, mostrandosi possibilità stessa del suo irradiarsi. Muove da qui, nella filosofia francese dell’ultimo Novecento, una tradizione di riflessione sulla pittura inaugurata da Merleau-Ponty e rilanciata da Lyotard, Foucault, Maldiney, Deleuze, Derrida, Nancy, per ricordare solo i nomi più noti. E’ una tradizione dallo stile inconfondibile, mediante cui la filosofia – invece di assumere le arti a proprio <br />oggetto – nelle arti si riflette per interrogarle e interrogarsi su come pensare ed esprimere il nostro mutato rapporto con gli altri, le cose, il mondo. Cercandovi insomma le parole per dirlo e per dirsi. In quella tradizione s’inscrive questo libro, nel contempo discutendola e cercando di prolungarla.<br /><br />Mauro Carbone, è professore di Estetica contemporanea nell’Università degli Studi di Milano. Specialista di filosofia francese contemporanea, ne sviluppa l’ispirazione in un’autonoma elaborazione teorica. Tra i suoi ultimi volumi, Una deformazione senza precedenti. Marcel Proust e le idee sensibili (Quodlibet, Macerata 2004), nonché Essere morti insieme. L’evento dell’11 settembre 2001 (Bollati Boringhieri, Torino 2007). Per le edizioni Mimesis dal 1999 dirige la rivista Chiasmi International. Pubblicazione trilingue intorno al pensiero di Merleau-Ponty e dal 2002 la collana “L’occhio e lo spirito”.<br /><br />ISBN 9788884837189Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6298965631355330120.post-47899701638988103282008-10-09T00:34:00.000-07:002008-10-09T00:42:38.242-07:00JEAN-FRANCOIS LYOTARD - Discorso, Figura<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4PER3rC5v4qEP4_hHYsn5Z3uEi85kPTyqMnI00ZLm2Q1a4SZ8AtWpYp_NPmOndcXZ5QBRc_QdXo-waxwrmY4MWc7kTjrKfkkQgs8SRlvnEFhaUQ_wv9g-5BlY-rgtBTOsBFZ4ZMmG5Ic/s1600-h/Volti-Lyotard-discorso.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4PER3rC5v4qEP4_hHYsn5Z3uEi85kPTyqMnI00ZLm2Q1a4SZ8AtWpYp_NPmOndcXZ5QBRc_QdXo-waxwrmY4MWc7kTjrKfkkQgs8SRlvnEFhaUQ_wv9g-5BlY-rgtBTOsBFZ4ZMmG5Ic/s320/Volti-Lyotard-discorso.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5255055962603754082" /></a><br /><br />“Questo libro è una difesa dell’occhio (…). Ha per preda (…) la penombra che, dopo Platone, la parola ha gettato come una patina grigia sul sensibile (…) poiché si è sempre sottinteso che il suo partito fosse quello della falsità, dello scetticismo, del retore, del pittore, del condottiero, del libertino, del materialista – proprio questa penombra è l’argomento del mio libro”. Jean-François Lyotard<br /><br />Discours, figure è considerato il testo fondamentale dell’intero percorso filosofico di Jean-François Lyotard. A partire dalle posizioni di Merleau-Ponty, e in particolare dal concetto di chiasma, l’intreccio fecondo tra discorso e raffigurazione, Lyotard propone un percorso che conduce verso una decostruzione della fenomenologia a opera del desiderio radicato nell’inconscio e nell’Es.Fondamentale, per Lyotard, nella costruzione/decostruzione dei discorsi, è l’apporto delle arti contemporanee, le quali compongono lo “spazio figurale”, inteso come una dinamica energetica che trasgredisce i codici abituali della lettura delle immagini, come ad esempio nei quadri di Klee, Cézanne o Pollock.Jean-François Lyotard (1926-1997) è stato con Foucault, Derrida, Deleuze e Guattari uno degli esponenti di spicco del pensiero francese contemporaneo. Autore di molti saggi significativi, le sue opere hanno esaminato temi cardine della riflessione attuale, dall’analisi del mondo odierno all’estetica. La condizione postmoderna (1979) è il testo che lo ha reso celebre anche in Italia, ma i suoi testi più significativi, oltre a Discorso, figura, sono Economia libidinale (1974), A partire da Marx e Freud (1973), Rudimenti pagani (1977) e Il dissidio (1983), tutti tradotti in italiano.<br /><br />ISBN 9788884836403Mimesishttp://www.blogger.com/profile/01481750804192114417noreply@blogger.com0