martedì 25 gennaio 2011

Gaston Bachelard, Il poeta solitario della Rêverie


Gaston Bachelard, Il poeta solitario della Rêverie (a cura di Flavia Conte), 2010, Isbn 9788857502724, pag. 232, Euro 16,00

Se per risplendere magicamente il mondo ha bisogno della solitudine del poeta, Bachelard vi si immerge come in un’avventura onirica rigeneratrice che scopre nella propria forza metaforica la pienezza di una vita felice.
Il mondo della rêverie Bachelardiana è bello prima di essere vero e il sognatore vi si lascia guidare per attingere alla sorgente originale anche della nostra fantasia onirica, perché un autentico “istinto poetico”, dice Bachelard, abita l’essere di ogni uomo. Come in un libero gioco alchemico, sono le immagini semplici degli elementi primordiali a suggerire con le loro quattro potenze materiali una benefica esperienza di metamorfosi della parola. Da Baudelaire a Rilke passando per Eluard, Lautréamont, Kafka, per non parlare di Nietzsche e Valéry, il sognatore Bachelard ci induce a seguirlo nelle sue fantastiche migrazioni senza cercare di spiegarci le immagini; egli dà solo voce alla loro aurorale gratuità per prepararci a nuovi godimenti poetici.

Gaston Bachelard (Bar-sur-Aube 1884; Parigi 1962) è fondatore illustre dell’epistemologia contemporanea, interprete originale delle svolte teoriche della fisica-matematica novecentesca e promotore in Francia della stagione dell’“epistemologia storica”. Straordinario esploratore dei campi del sapere ben oltre lo specialismo scientifico di formazione, Bachelard solca la via di
un linguaggio filosofico inedito sull’immaginario poetico della rêverie di cui diviene nel nostro tempo il più geniale e sorprendente studioso. Tra le sue opere: Le nouvel esprit scientifique (1934), La psychanalyse du feu (1938), Le rationalisme appliqué (1949), Le materialisme rationnel (1953), La poétique de l’espace (1957), La poétique de la rêverie (1960).

Flavia Conte (1957), allieva di Emanuele Severino, si è laureata a Venezia nel 1985 in “Filosofia contemporanea”. Traduttrice del testo di Jacques Brosse “L’ordre des choses” (Paris 1986) ha collaborato come redattrice con la rivista “L’Ippogrifo” (Pordenone). Ha svolto il dottorato in “Sciences de l’Education” a Parigi sotto la direzione del filosofo Dany-Robert Dufour ottenendo le “félicitations” e diritto di pubblicazione. Insegna filosofia al liceo. È membro
dell’“Equipe Paideia” e del gruppo CIRCEFT, all’università Paris VIII Vincennes-Saint-Denis.

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